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Alfabetizzazione digitale dei minori, bando Mimit da 1,7 milioni



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Le risorse destinate ai fornitori di servizi media come soggetti capofila di un partenariato del quale devono far parte, obbligatoriamente, un ente del terzo settore di natura non commerciale e un’impresa che opera come fornitore di piattaforme per la condivisione video. Candidature aperte fino al 30 agosto

Pubblicato il 9 lug 2024



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È online l’avviso pubblico che punta a selezionare progetti per l’alfabetizzazione digitale e mediatica, di natura comunicativa ed educativa, a favore dei minori.

Il bando del Ministero delle imprese e del Made in Italy mette a disposizione risorse complessive per 1,7 milioni di euro, destinati alle imprese che operano come fornitori di servizi di media, in qualità di soggetti capofila di un partenariato del quale devono far parte, obbligatoriamente, un ente del terzo settore di natura non commerciale (Ets) e un’impresa che opera come fornitore di piattaforme per la condivisione di video.

Il contributo rivolto alle imprese è concesso in de minimis fino a un massimo dell’80% delle spese ammissibili per la realizzazione del progetto. L’importo massimo del contributo per ciascun partenariato di progetto non può superare, in ogni caso, il limite di 340 mila euro.

Le domande di accesso al contributo devono essere presentate dall’impresa capofila entro le ore 12 del 30 agosto 2024: i progetti devono prevedere necessariamente la creazione di materiali educativi e la realizzazione di campagne di sensibilizzazione (target minori dagli 8 ai 18 anni non compiuti) e possono rivolgersi anche a un target secondario, costituito da soggetti che operano a tutela dei minori: genitori, educatori e insegnanti, operatori.

Gli ambiti d’azione del bando

Più nello specifico, l’intervento ha l’obiettivo di selezionare, finanziare e promuovere progetti di alfabetizzazione digitale e mediatica, di natura comunicativa ed educativa, a favore dei minori, anche di carattere innovativo, che siano focalizzati su almeno una delle linee strategiche individuate dal Mimit nel Decreto 9 giugno 2023:

  • prevenzione del fenomeno del cyberbullismo o di qualunque altra forma di violenza, molestia, ricatto e denigrazione realizzata sui minori, attraverso l’uso non appropriato delle nuove tecnologie;
  • sostegno alla genitorialità per un accrescimento delle conoscenze in merito all’utilizzo del web e dei relativi rischi;
  • prevenzione dei possibili altri abusi derivanti da un’esposizione dei minori al web, con particolare attenzione ai relativi rischi connessi alla emulazione, all’adescamento online, all’isolamento sociale, alla manipolazione digitale e alla dipendenza da social media”;
  • sviluppo delle conoscenze in materia di cittadinanza digitale per un utilizzo consapevole delle nuove tecnologie da parte dei minori e promozione della consapevolezza algoritmica e del senso critico da parte dei teens (soggetti di età compresa tra i 14 e i 18 anni non compiuti).

A chi si rivolge l’iniziativa

Le imprese che operano come fornitori di servizi di media possono presentare domanda in qualità di capofila di un partenariato, all’interno del quale possono essere coinvolti ulteriori soggetti come: altre imprese che operano come fornitori di piattaforme per la condivisione di video e fornitori di servizi di media; imprese di produzione audiovisiva e di videogiochi; pubbliche amministrazioni centrali o locali; istituzioni scolastiche e/o educative e/o ricreative.

I progetti ammissibili devono prevedere necessariamente l’implementazione delle azioni di creazione di materiali educativi (quali guide, video tutorial, infografiche, quiz, giochi interattivi, podcast, format audiovisivi, fruibili sui media e sulle piattaforme web) e la realizzazione di campagne di sensibilizzazione sui media audiovisivi, sulle piattaforme web per promuovere la consapevolezza dell’importanza dell’alfabetizzazione mediatica e digitale.

Facoltativamente possono prevedere anche l’implementazione di corsi o workshop, da offrire in presenza e/o online su piattaforme web, con il coinvolgimento di esperti settoriali e, eventualmente, in collaborazione con biblioteche, centri di aggregazione minorili e altre organizzazioni che operano nel settore di riferimento.

L’impresa che fa da capofila può presentare una sola proposta progettuale e non può partecipare in qualità di soggetto partner ad altre proposte progettuali.
Entro 30 giorni dalla pubblicazione della graduatoria finale dei progetti ammessi al contributo, pena l’esclusione, le imprese capofila dei progetti ammessi al contributo devono stipulare con il Ministero una apposita convenzione. A quel punto il Ministero provvede al trasferimento del contributo riconosciuto in relazione al progetto ammesso all’impresa capofila beneficiaria, con l’erogazione delle risorse in tre tranche distinte.

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