TELCO PER L’ITALIA 2024

Sparkle, Bagnasco: “Al lavoro su nuove rotte nel Mediterraneo, aumenteremo la resilienza”



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“Con i progetti BlueRaman e GreenMed ci confermiamo snodo di interconnettività mondiale: colleghiamo l’Italia all’Estremo Oriente con capacità e sicurezza rafforzate”. Nella gestione delle reti l’intelligenza artificiale per spingere l’innovazione

Pubblicato il 26 giu 2024



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Il Mediterraneo si conferma come snodo di interconnettività mondiale, dove Sparkle ha progetti in corso che rafforzeranno la capacità e la resilienza dei collegamenti dell’Italia al resto del mondo: lo ha evidenziato Enrico Bagnasco, Amministratore delegato di Sparkle, intervenuto a Telco per l’Italia all’interno della tavola “Le infrastrutture a servizio della digital transformation”, mostrando anche una rapida presentazione (SCARICA QUI LE SLIDE).

“Il Mediterraneo è un centro nevralgico della connettività nel mondo“, ha indicato Bagnasco, ricordando, in particolare, “che il corridoio che collega l’Europa fino al Sud-est asiatico ha il più alto volume di dati trasportati e anche i tassi di crescita più alti di scambio dati, visto che attraversa regioni, dall’Africa all’India, in forte sviluppo e con un’enorme customer base”.

Sparkle ha da sempre investito in questo corridoio e investirà nei prossimi anni in modo rilevante, ha confermato Bagnasco.

I progetti di Sparkle: BlueRaman e Green Med

Oggi ci sono in attività 12 sistemi di cavi sottomarini che collegano l’Europa con l’Estremo oriente, di cui, purtroppo, tre in fase di riparazione dopo i fatti legati al Mar Rosso. In questa area il progetto più rilevante di Sparkle è Blue Raman: collegherà Milano a Mumbai con 20 fibre ottiche, ognuna a 18 Tera (che saliranno a 24 e 32 Tera).

“Questo è un collegamento con più capacità e una rotta differenziata che garantisce resilienza“, ha sottolineato Bagnasco. “Il progetto è a buon punto, con il servizio già attivo da Milano alla Grecia. Il Mediterraneo sarà completato alla fine di questa estate, la rotta terrestre che attraversa Israele è già realizzata, da settembre partiremo con la posa del segmento da Mumbai a Gibuti, in Oman, mentre nella primavera del 2025 puntiamo a completare la parte sul Mar Rosso, sperando in un contesto più tranquillo”.

Sparkle resta concentrata sul corridoio Imec lanciato dall’Italia con altri paesi al recente G20 e confermato dal G7 della scorsa settimana, che sarà “uno dei progetti subito attivi su questo corridoio per quanto riguarda la parte digitale”.

Secondo progetto di punta illustrato da Bagnasco è Green Med – East Med corridor, che guarda a est, ai Balcani, e ricongiunge Milano alla rete dei cavi sottomarini mondiali: è in fase progettazione e pre-sale e ha un forte supporto istituzionale, come parte strategica della “politica industriale italiana nella sua proiezione internazionale”, ha detto Bagnasco.

L’Ai nella gestione delle reti e del servizio

Bagnasco ha evidenziato anche l’apporto che le nuove tecnologie di intelligenza artificiale danno alla gestione della rete di cavi e al servizio ai clienti di Sparkle.

L’azienda ha preparato il terreno all’adozione dell’Ai già prima del recente clamore, quattro-cinque anni fa, con la sistemazione e unificazione dei dati, che è la base per il lavoro degli algoritmi. Di qui il primo passo è stata “l’applicazione della Rpa sui processi con grandi vantaggi operativi”, ha indicato Bagnasco, “perché sgrava le risorse umane specializzate da lavori ripetitivi e le concentra sul lavoro di analisi e sulle soluzioni. Poi, un anno e mezzo fa, abbiamo lanciato un programma di Ai applicata a due aree, il service management e le operazioni di rete“.

Nel primo caso, Sparkle usa l’Ai per la gestione dei Service level agreement (Sla) con i clienti e per l’automazione nel processo di attivazione dei servizi, in modo da trovare i percorsi ottimali di rete per ogni tipo di traffico e di cliente. Nel caso delle network operations, l’Ai è applicata alla riconfigurazione automatica della rete a fronte di guasti o di traffico anomalo e alle attività di analisi dei guasti di rete e dei suoi impatti sui clienti e sul servizio.

“Abbiamo 5-6 casi applicativi in attività da sei mesi circa con risultati molto interessanti; se il dato di partenza è buono il risultato è molto utile. Nei prossimi 12 mesi prevediamo altri use case da cui ci aspettiamo molti vantaggi”, ha concluso Bagnasco.

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