“La banda larga raggiungerà tutte le scuole italiane entro la fine della legislatura”. Lo ha detto Matteo Renzi all’assemblea dei gruppi parlamentari del Pd.
Proprio nei giorni scorsi il Governo, per bocca del ministro per l’Istruzione, l’università e la Ricerca, Stefania Giannini, aveva presentato il Piano nazionale scuola digitale, che prevede l’investimento di un miliardo di euro “per riposizionare il nostro modello educativo – aveva spiegato il ministro – in una società in cui la digitalizzazione è diventata fenomeno pervasivo, in senso orizzontale e in senso verticale”.
“Partiamo da una situazione per cui in una scuola su due la connessione Internet non raggiunge le classi – aveva detto il ministro – In questo quadro è la prima volta che un governo inserisce in una legge dello stato una politica così specifica e che mette la digitalizzazione e l’innovazione all’interno di una strategia nazionale. Politica imprenditoria e istruzione lavoreranno insieme per cambiare la scuola e cambiare il Paese”.
Tre le azioni chiave del piano del piano. Dare strumenti tecnologici alla scuola nel suo complesso e dunque: banda ultra larga alla porta di ogni scuola, ambienti digitali per la didattica e sistemi di amministrazione digitale per le segreterie, perché, come ha tenuto a precisare Giannini “non possiamo immaginare classi che corrono in Formula 1 e segreterie che vanno in carrozza e cavalli”. La seconda azione riguarda le competenze e i contenuti dell’insegnamento, dando un ruolo centrale al coding e rafforzando l’alternanza scuola-lavoro. Il terzo capitolo del programma riguarda la formazione del personale, docente e non: centrale in queste azioni il ruolo dell’Osservatorio Scuola digitale che nascerà a breve.
Entrando nel dettaglio delle azioni, per portare la banda ultralarga nele scuole saranno disponibili 600 milioni di euro in 5 anni (2015-2020) “affinché la connettività non sia più un surplus accessorio ma un diritto”, ha detto Giannini. Mise e Miur hanno firmato un protocollo di intesa con cui lo Sviluppo economico si impegna a dare priorità agli istituti, identificati da Viale Trastevere, nell’ambito del piano banda ultralarga.