Nessun fattorino in carne e ossa, ma un furgone autoguidato che consegnerà a domicilio le merci ordinate online dagli utenti. In casa Google pensano già all’evoluzione della self driving car, e ad estendere il principio dei mezzi di trasporto senza conducente anche al di là delle automobili private.
Il nuovo brevetto di Google, secondo quanto anticipato dal sito Quartz, è una specie di pick-up point itinerante, un camion dove vengono stoccate diverse merci poi consegnate direttamente ai clienti che le “sbloccano” con un pin o una carta di credito. Dopo la consegna, il camion procede verso la tappa e la consegna successiva.
L’idea di Big G è pensare ad un sistema di consegne più familiare dei droni – che comunque sta testando con Project Wing – che in futuro dovrebbero recapitare pacchi dal cielo.
La notizia del “camion autoguidato” arriva poche ore dopo la National highway traffic safety administration (Nhtsa), il regolatore Usa per la sicurezza dei veicoli, ha ammesso la possibilità che un software possa essere identificato come “autista” di un’automobile. Il parere della Nhtsa è stato notificato con una lettera a Google, in risposta a una richiesta di chiarimento avanzata dal gigante di Mountain View.
Il regolatore Usa si è così schierato sulla stessa posizione di BigG in merito al fatto che le auto del futuro possano non avere “un guidatore nel significato tradizionale” che la parola ha avuto negli ultimi cento e più anni. Google aveva sottoposto a novembre al regolatore il caso delle automobili senza volante né pedali. “Se nessun umano presente nell’abitacolo può guidare il veicolo – è uno stralcio della risposta dell’Nhtsa – è più ragionevole identificare il guidatore con qualsiasi cosa (e non qualsiasi persona) stia guidando”.