Il mondo della scuola, delle istituzioni e della politica incontra le aziende new media verso un impegno comune contro il cyberbullismo. L’evento è stato organizzato dall’Intergruppo parlamentare “Innovazione” presso la Sala Aldo Moro della Camera dei Deputati. Ad un anno esatto dall’approvazione unanime in Senato del disegno di legge 1261 “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del cyberbullismo”, il provvedimento è ora in procinto di essere discusso nell’Aula di Montecitorio dopo i passaggi nelle Commissioni Affari Sociali e Giustizia della Camera. La proposta di legge 3139 recepisce come testo base il ddl licenziato da Palazzo Madama e integra alcuni dei punti delle altre iniziative legislative pervenute da diversi gruppi parlamentari.
“Come Intergruppo Innovazione abbiamo lavorato per mesi – commenta il coordinatore Antonio Palmieri – per preparare questo momento di riflessioni, ricco di esperti, di esperienze e di proposte. Un punto di (ri)partenza per un tema che è parte di un’emergenza educativa che riguarda tutti, grandi e piccoli”.
“Questa sfida comincia nel 2013 a seguito di un dramma che ha colpito il mio territorio – commenta la senatrice Ferrara – e mi ha toccato nel profondo”. Un percorso nato in Commissione Diritti Umani e sviluppato con tutti i soggetti coinvolti: dalle Forze dell’Ordine alle associazioni, dalle procure minorili ai colossi del web. “Sono tanti gli stimoli raccolti in questi anni sul territorio – continua la parlamentare novarese – con oltre 70 incontri in 15 regioni assieme a studenti, genitori, insegnati e formatori che condividono la necessità di garantire nelle scuole la formazione continua all’uso consapevole e positivo del web”. Il disegno di legge istituisce un Tavolo interministeriale per arginare il fenomeno mettendo a sistema competenze e risorse.
Dall’attività nelle scuole della Polizia Postale, in tutta Italia da tre anni con la campagna educativa itinerante “Una Vita da Social”, all’impegno del Ministero dell’Istruzione come coordinatore del progetto Generazioni Connesse, il Safer Internet Centre Italiano, cofinanziato dalla Commissione Europea; i principali percorsi si sensibilizzazione risultano coerenti con l’approccio preventivo del provvedimento legislativo. “Ancor prima della sua approvazione – conclude Ferrara – il ddl ha trovato traduzione su diversi piani: dalle linee d’orientamento Miur su bullismo e cyberbullismo alle aperture verso l’educazione alla cittadinanza digitale contenute nella legge 107, fino al primo protocollo d’intesa che individua nella Casa Pediatria del Fatebenefratelli, diretta dal Luca Bernardo, il primo Centro nazionale a prevenzione e contrasto del bullismo digitale su indicazioni dello stesso Ministero dell’Istruzione”.
Le principali società che operano nel web e nel settore della comunicazione digitale in questi anni ha dato dei segnali di disponibilità a collaborare con le istituzioni, soprattutto se si parla di minori.
“Il Governo segue con particolare interesse questo provvedimento e non farà mancare il proprio contributo. Dobbiamo affrontare il bullismo in tutte le sue manifestazioni, tra le quali quella informatica ha oramai assunto dimensioni inaccettabili, e riconoscere un rilievo fondamentale alla prevenzione di tali comportamenti – commenta Cosimo Ferri, sottosegretario alla Giustizia – Decisivo, come previsto nel disegno di Legge già approvato al Senato, il contributo offerto dalla scuola e dall’educazione ad un uso consapevole e responsabile delle nuove tecnologie, in sinergia con l’impronta formativa proveniente dalle famiglie. D’altra parte, alla luce dei gravissimi episodi di cronaca connessi al fenomeno del cyberbullismo, è opportuno riflettere su tutte le possibilità volte a colpire quelle condotte che possono mettere fortemente a rischio la salute e la crescita dei nostri ragazzi”.
Secondo il Sottosegretario Gabriele Toccafondi controllare, orientare, mediare la rete sono al momento una grande sfida educativa. “È necessario analizzare insieme a tutti gli attori coinvolti, istituzioni, genitori, associazioni, scuola, le problematiche che emergono a partire da un uso poco critico e consapevole dei media e proporre strategie di intervento attivo. Perché i social network non sono il problema, sono il catalizzatore che svela, porta alla luce altre problematiche, come appunto a volte l’assenza di dialogo”. In questo senso, l’Onorevole Toccafondi invita a non demonizzare la Rete. “Bisogna educare allo strumento – conclude il Sottosegretario – perché la vera sicurezza non sta tanto nell’evitare le situazioni potenzialmente problematiche quanto nell’acquisire gli strumenti per gestirle. La logica dell’educazione deve essere preferita alla logica delle repressioneper gestirle. La logica dell’educazione deve essere preferita alla logica delle repressionenecessari per gestirle. La logica dell’educazione deve essere preferita alla logica della repressione”.
Anche Samsung scende in campo. L’azienda ha avviato infatti una collaborazione con il MiurR, che la vede membro dell’Advisory Board del Safer Internet Center, per promuovere un ambiente online più sicuro e tutelare i ragazzi dai suoi rischi, e ha in parallelo attivato #OFF4ADAY, il primo servizio di ascolto dedicato alle vittime del cyberbullismo, che prevede un numero telefonico e un indirizzo mail a cui scrivere anche in forma anonima. Realizzato in collaborazione con il Moige e con il patrocinio della Polizia di Stato, il servizio è gestito da un team di psicologi specializzati e da ottobre – momento del lancio del servizio – ad oggi sono state quasi 2000 le richieste ricevute da parte dei teenager, un numero importante che sottolinea una necessità reale alla quale Samsung ha risposto in modo concreto e deciso, offrendo uno strumento di vero aiuto. Per massimizzare la sua efficacia, il progetto ha inoltre previsto un percorso di approfondimento sul tema in oltre 2.000 scuole distribuite su tutto il territorio italiano.
“I fatti di cronaca ci ricordano ormai sempre più di frequente che il cyberbullismo è diventato purtroppo un fenomeno preoccupante anche nel nostro Paese, che deve essere affrontato con la massima urgenza” ha dichiarato Francesca Chiocchetti, Public Affairs Manager, di Samsung Electronics Italia. “In questo contesto, la collaborazione fra pubblico e privato diventa fondamentale per poter sviluppare insieme iniziative che siano in grado di aiutare i nostri ragazzi a difendersi dai pericoli di un uso non consapevole di Internet e dei nuovi strumenti di comunicazione. È proprio per questo che siamo qui oggi: mettere a fattor comune le nostre competenze ed esperienze con un unico obiettivo, quello di promuovere tra i giovani italiani i benefici e le opportunità che la tecnologia e i nuovi media sono in grado di offrire loro, in totale sicurezza.”