LA NORMA

Secondary ticket: multe fino a 180mila euro, governo contro bagarini online

Un emendamento inserito nella legge di Bilancio stabilisce il divieto di fare secondary ticket. Il ministro Franceschini: “Fenomeno intollerabile”. Mazza (Fimi): “Norma indispensabile anti-pirateria”

Pubblicato il 11 Nov 2016

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Secondary ticket, Palazzo Chigi affila le armi. Il governo ha presentato un emendamento alla legge di bilancio per contrastare il fenomeno del secondary ticketing ossia il collocamento di biglietti per manifestazioni di spettacoli acquistato online in maniera massiva da apposite piattaforme e successivamente rivenduti a prezzi maggiorati molto superiori rispetto al prezzo del biglietto. In pratica la nuova norma stabilisce il divieto di esercitare questa attività di rivendita da parte di soggetti diversi dagli organizzatori di spettacoli e da quelli titolari di biglietterie automatizzate autorizzate prevedendo le relative sanzioni.

Per il ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini si tratta di “un fenomeno intollerabile e i fatti di questi giorni dimostrano che non è sufficiente l’autoregolazione ma serve un intervento legislativo”.

“Il secondary ticketing -si legge nella relazione illustrativa – determina forti danni a carico dell’erario per mancata corresponsione di maggiori imposte, nonché, come evidente, a carico dei consumatori/utenti – penalizzati dal ricarico spesso fortissimo sul prezzo con grave distorsione della fruizione – nonché degli autori/editori e degli artisti interpreti o esecutori per mancata corresponsione dei relativi diritti”.

Il collocamento di titoli di accesso effettuato da qualsiasi diverso soggetto è sanzionato, salvo che il fatto non costituisca reato, con l’inibizione della condotta e con sanzioni amministrative pecuniarie da 30.000 euro a 180.000 euro per ciascuna violazione accertata. Nel caso in cui le operazione di rivendita siano effettuate attraverso le reti di comunicazione elettronica, con la rimozione dei contenuti, o, nei casi più gravi, con l’oscuramento del sito web attraverso il quale la violazione è stata posta in essere, fatte salve le azioni risarcitorie.

Promuove l’iniziativa del governo la Federazione discografici. “Fenomeno che distorce le modalità di fruizione della musica dal vivo e penalizza i consumatori – ha commentato il Ceo Fimi Enzo Mazza -. L’intervento normativo, così come avvenuto per fenomeni gravi come la pirateria, è assolutamente necessario per stroncare il fenomeno bloccando, se necessario, i siti che praticano questa attività”.

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