I social media? Un “bluff”. Si mente per ottenere i like

Secondo un’indagine di Kaspersky Lab almeno un utente su dieci non direbbe la verità sulle proprie sensazioni e anche sui posti che frequenta. Gli uomini più “sensibili” ai mi piace e ad “alterare” la realtà

Pubblicato il 12 Gen 2017

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Le persone usano sempre di più i social media per vantarsi con gli amici, collezionare il maggior numero di “like” possibile e sentirsi bene con se stessi. In questa ricerca di approvazione sociale, tuttavia giocano con la verità e mostrano la propria vita migliore di quella che è. Lo rivela una nuova indagine di Kaspersky Lab indica che un utente su dieci mentirebbe sui social per ottenere più “mi piace” ai propri post. Inoltre, in questa caccia ai “like”, gli uomini sono più propensi a rinunciare alla propria privacy: uno su dieci (9%) posterebbe una foto di se stesso nudo, rispetto al 5% delle donne, e il 13% degli uomini pubblica foto dei propri amici poco vestiti.

Per attirare l’attenzione e assicurarsi un elevato numero di “mi piace”, più di un utente su dieci (12%) finge di essere da qualche parte o di stare facendo qualcosa che potrebbe non essere esattamente vero. Questo dato sale al 14% quando di tratta di uomini, il che suggerisce che molti preferiscono ottenere attenzione sui social piuttosto che mostrare un ritratto realistico della propria vita.

L’indagine evidenzia che gli uomini sono sensibili al numero di “like” che ricevono sui social media e, nella loro caccia ai “mi piace”, sono più propensi delle donne a rivelare qualcosa di imbarazzante su amici e conoscenti. In particolare, il 14% degli uomini rivelerebbe dettagli confidenziali sui colleghi, rispetto al 7% delle donne, il 13% non avrebbe problemi a rendere pubbliche informazioni private che riguardano il proprio datore di lavoro e il 12% rivelerebbe qualcosa di imbarazzante su un amico, rispetto al 6% delle donne.

Gli uomini, inoltre, si arrabbiano se non ricevono tutti i “like” che si aspettavano – il 24% si preoccupa di essere considerato impopolare dai propri amici se riceve pochi “mi piace”, rispetto al 17% delle donne. Il 29% degli uomini ha anche ammesso di irritarsi se qualcuno che considera importante non mette “mi piace” ai post pubblicati.

In questa caccia ai “like”, gli uomini tendono a spingersi oltre rispetto alle donne, postando cose che mettono in cattiva luce se stessi e i propri amici; atteggiamento che, secondo Astrid Carolus, Media Psychologist dell’Università di Würzburg, “suggerisce che gli uomini sono meno interessati all’armonia sociale, preferendo piuttosto correre dei rischi”. In particolare, il 15% degli uomini ha rivelato che posterebbe una foto di amici sotto l’influenza dell’alcol rispetto all’8% delle donne, il 12% degli uomini non avrebbe problemi a postare una foto di se stessi mentre indossano qualcosa di imbarazzante e il 9% pubblicherebbe una propria foto nudo, rispetto al 5% delle donne.

Morten Lehn, General Manager Italy di Kaspersky Lab, concorda con questa affermazione e avvisa che questi comportamenti sui social media possono rivelarsi pericolosi per gli utenti. “Nella loro ricerca di approvazione sociale, le persone hanno smesso di vedere la differenza tra ciò che può essere condiviso e ciò che dovrebbe rimanere privato”, ha affermato. “È importante proteggere se stessi e la privacy altrui. L’indagine mostra che il 58% delle persone si sente infastidita quando compaiono foto, postate dagli amici, che non vorrebbero fossero rese pubbliche. Gli utenti dovrebbero diventare più consapevoli e informati riguardo le informazioni che condividono sui social media e installare software per la sicurezza sui propri device per proteggere se stessi e le persone care dalle cyber minacce”.

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