Se pensate che le vending machine siano solo un affare per snack e bibite, probabilmente non conoscete l’evoluzione 4.0 del gruppo Calze Ileana che tramite le famose macchinette vende oggi “calze in lattina”. Per comprendere una delle case history più curiose del panorama italiano della quarta rivoluzione industriale bisogna tornare indietro al biennio 2012-2013. Sono questi gli anni in cui Luca Bondioli, direttore generale della società, affronta insieme alla sorella Alda l’ennesima crisi del settore tessile. Per uscirne però stavolta decidono di non fermarsi al restyling del prodotto, ma di scommettere su una nuova veste innovativa di business fatta di dati, sprint verso l’high-quality e pagamenti cashless.
L’azienda bresciana, nata circa trent’anni fa in un piccolo laboratorio di Castel Goffredo in provincia di Mantova da un’idea di Ileana Pinelli, punta allora sul nuovo marchio 1177 il cui nome gioca sui numeri per richiamare, da una parte, i giocatori delle squadre di calcio, e dall’altra, la “smorfia” napoletana e dunque quelle “gambe delle donne” citate puntualmente a Natale dai più appassionati di Tombola. Due i focus da cui ripartire prima di spingere sull’innovazione digitale: tessuto tecnico, adatto a supportare la prestazione sportiva, e binomio design-fashion per vestire con il massimo del comfort e del gusto il mondo femminile.
“Abbiamo lavorato duramente per tre anni per dare vita a un prodotto che nasce dall’esperienza nello sport e che con il filato Dryarn Aquafil ha permesso la realizzazione di capi per l’intimo in grado di resistere all’escursione termica più estrema, da -20 a +30 gradi – racconta Luca Bondioli -. A questo abbiamo aggiunto il design, lo stile, l’originalità per uscire dai limiti ormai un po’ stretti del mercato tradizionale della calza e creare un nuovo valore nel segmento più alto”. Da questa strategia sono usciti prodotti che oggi oscillano dai 15 ai 25 euro. Un prezzo che è stato possibile praticare anche grazie all’innovazione nei canali di vendita in cui la tecnologia l’ha fatta da padrona.
Dopo l’innovazione di prodotto è la volta del processo di vendita. Come portare sul mercato in modo completamente innovativo questi gioielli del tessile Made in Italy? Con le macchinette per gli snack e con delle lattine utilizzate per il packaging. “Volevamo trovare un nuovo punto di incontro con i clienti che unisse diversi fattori: la praticità, l’originalità, la sostenibilità, l’ingaggio e la facilità di relazione – spiega Bondioli -. È nata da qui l’idea di mettere le calze in una lattina e di proporle attraverso vending machine innovative da collocare in luoghi inediti, come gli aeroporti, gli hotel, gli impianti sportivi”. Le vending che qualificano l’innovazione di 1177 si presentano con un design innovativo e la capacità di comunicare il prodotto, dunque hanno la capacità di stabilire una relazione a livello di comunicazione visiva improntata a nuove forme di ingaggio.
Nell’era dell’industria 4.0 i pagamenti delle calze in lattina non possono che avvenire in modalità cashless: le vending machine accettano solo ed esclusivamente pagamenti con carte di credito, di debito, a contatto e senza. La scelta per gestire la piattaforma vending si è indirizzata a sulla linea iSelf di Ingenico che è stata integrata nei nuovi distributori automatici realizzati da N&W Global Vending. A corredo del negozio digitale senza commessi ci sono dei display che lavorano sulla comunicazione e che riproducono video, ad esempio con sfilate di moda, con i prodotti in vendita o informazioni aggiuntive sui prodotti.
Il prossimo passo? Mettere tutte le vending machine in Rete per avere una visione della rete di vendita interamente connessa. Il partner di questa nuova evoluzione sarà Cisco, tra i partner più all’avanguardia in materia di industria 4.0 come dimostrano le case history di Black&Decker, Fanuc, Marcegaglia e altre. Obiettivo: orientare il business di 1177 anche sulla gestione dei dati. “Vogliamo disporre dei dati comportamentali innanzitutto e dunque predisporre le migliori azioni di vendita per ciascuna macchina in funzione delle tipologie di esigenze dei clienti che si relazionano con quella vending machine e con quell’ambiente – rivela Luca Bondioli – La possibilità di avere le nostre macchine in rete ci abilita a ulteriori sviluppi e con lo studio dei comportamenti possiamo ideare e progettare nuove tipologie di servizi sempre più vicine alle reali e concrete esigenze dei clienti”.