SICUREZZA IN RETE

Una legge sul cyberbullismo, l’Italia accelera

Giornata mondiale per la sicurezza in Rete. Nel nostro Paese primo evento nazionale promosso dal Miur, in campo anche i big dell’hi-tech. Legge in attesa di ok definitivo della Camera. Politica, istituzioni e associazioni in coro: “Basta rinvii”. Intanto l’UE annuncia un’alleanza ad hoc con aziende e Ong

Pubblicato il 07 Feb 2017

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Approvare definitivamente la legge sul cyberbullismo per contrastare uno dei fenomeni più annosi che riguarda il rapporto tra il web e i più piccoli. È questo l’appello che si leva oggi più forte che mai da diverse voci del mondo politico, istituzionale e delle associazioni di difesa dei minori. L’occasione è il festeggiamento del Safer Internet Day 2017 (#SID2017), la Giornata mondiale per la sicurezza in Rete istituita e promossa dalla Commissione Europea. Giunta alla sua XIV edizione, si celebra in contemporanea in oltre 100 Paesi con l’obiettivo di far riflettere le ragazze e i ragazzi non solo sull’uso consapevole della Rete, ma anche sul ruolo attivo e responsabile di ciascuna e ciascuno nella realizzazione di Internet come luogo positivo e sicuro.

In concomitanza con il Safer Internet Day, si tiene anche un’iniziativa tutta italiana: la prima Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo a scuola dal titolo “Un Nodo Blu – le scuole unite contro il bullismo”. Un evento promosso dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca nell’ambito del Piano nazionale per la prevenzione del bullismo e del cyberbullismo. Due temi che saranno rilanciati anche nel corso del Festival di Sanremo e durante il dopo Festival.

Anche il faro dell’Europa è vigile su questo pesante fenomeno. Tanto da aver promosso proprio oggi, come annunciato dal vicepresidente della Commissione europea e responsabile del mercato unico digitale Andrus Ansip, un’Alleanza per proteggere meglio i minori online. Si tratta di un’iniziativa di autoregolamentazione, a cui aderiscono società tecnologiche e di telecomunicazioni, televisive, Ong e Unicef, che punta a combattere contenuti, comportamenti e contatti online pericolosi riconducibili al cyberbullismo, l’estorsione sessuale e l’esposizione a contenuti violenti.

Nei prossimi tre mesi, ognuna delle società che ha aderito dovrà annunciare i propri impegni per migliorare la sicurezza online. “L’obiettivo dell’Alleanza è promuovere un più diffuso utilizzo degli strumenti di controllo parentale e della classificazione dei contenuti – spiega Ansip con un post sul suo blog – intensificare la cooperazione e la condivisione delle migliori pratiche fra tutti quelli che hanno aderito, aumentare la consapevolezza e promuovere l’accesso a contenuti online positivi, educativi e diversificati”.

Cyberbullismo, ora l’approvazione della legge – Del resto, il modo migliore per affrontare un problema è pur sempre quello di prenderne coscienza. Nel corso degli ultimi anni, soprattutto con il boom di smartphone e social network, la presenza dei minori in Rete è aumentata esponenzialmente e con essa i rischi di esperienze negative. Sono nati addirittura dei termini ad hoc per indicare alcuni fenomeni nati online come il sexting, ossia l’invio di testi o immagini sessualmente esplicite tramite Internet o telefono cellulare. Purtroppo, non sono mancati i casi di cronaca che hanno riguardato giovani adolescenti giunti a gesti disperati dopo aver subito violenze verbali sui social network.

Fortunatamente, la politica si sta muovendo per regolare in qualche modo un mondo che può rivelarsi una trappola per i più piccoli, spesso troppo sprovveduti e lasciati soli a navigare sul web. L’approvazione al Senato del disegno di legge che punta a contrastare il fenomeno del cyberbullismo, avvenuta lo scorso 31 gennaio, è senza dubbio un segnale importante. I 224 sì che hanno licenziato il testo, riscritto rispetto alla versione arrivata dalla Camera, hanno segnato un ulteriore passo verso la nascita di regole imprescindibili per tutelare i più piccoli e punire i bulli della Rete.

“Abbiamo preferito scollegare la tutela dei minori da quella degli adulti – ha spiegato la prima firmataria e relatrice Elena Ferrara (Pd) il giorno dell’approvazione – Il fenomeno del cyberbullismo è talmente grave che abbiamo scelto di concentrarci sui minorenni che sono i più deboli”. Tra le novità previste dal ddl, che dovrà ora tornare alla Camera, spiccano la definizione del fenomeno e la possibilità, per il minore (anche senza che il genitore lo sappia) di chiedere direttamente al gestore del sito l’oscuramento o la rimozione della “cyber aggressione”. Nel caso in cui il gestore ignori l’allarme, la vittima, stavolta con il genitore informato, potrà rivolgersi al Garante per la Privacy che entro 48 ore dovrà intervenire.

Il disegno di legge istituisce, tra l’altro, un Tavolo tecnico interministeriale presso la Presidenza del Consiglio con il compito di coordinare i vari interventi e di mettere a punto un Piano integrato contro il bullismo via web. E stabilisce la “procedura di ammonimento” come nella legge anti-stalking: il “bullo” over 14 sarà convocato dal Questore insieme a mamma o papà e gli affetti dell’ammonimento cesseranno solo una volta maggiorenne. Ogni scuola dovrà inoltre individuare tra i prof un addetto al contrasto e alla prevenzione del “cyberbullismo” che potrà avvalersi della collaborazione delle Forze polizia. Per le esigenze connesse allo svolgimento delle attività di formazione in ambito scolastico e territoriale finalizzate alla sicurezza dell’utilizzo della rete internet e alla prevenzione e al contrasto del cyberbullismo sono stanziate risorse pari a 203mila euro per ciascuno degli anni 2017, 2018 e 2019.

“Dobbiamo far capire con chiarezza alle ragazze e ai ragazzi la netta differenza che passa fra scherzo, insulto, violenza verbale e umiliazione dei compagni. Dobbiamo ribadire che il rispetto dell’altra e dell’altro, chiunque esso sia, è imprescindibile, che la scuola accoglie, non emargina, né lascia soli – commenta il ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli -. In questi anni migliaia di docenti, genitori, studentesse e studenti sono stati coinvolti in incontri, dibattiti, momenti di approfondimento. Il nostro impegno – aggiunge la Ministra – non si esaurisce oggi, ma sarà sempre più strutturato. Come prevede anche il ddl per il contrasto del bullismo e del cyberbullismo recentemente approvato in Senato che mi auguro venga conclusivamente approvato alla Camera e divenga quindi legge dello Stato”.

#SID2017 sarà l’occasione per il rinnovo del Protocollo di Intesa tra il Miur e l’Associazione Sos Il Telefono Azzurro Onlus per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del bullismo. L’Associazione attiverà anche quest’anno interventi di sensibilizzazione per far acquisire agli alunni la consapevolezza delle problematiche connesse al disagio e favorire lo sviluppo di comportamenti prosociali.

È doveroso portare a termine l’iter della legge per il contrasto del cyberbullismo entro la fine della legislatura. Ecco perché, in occasione del Safer Internet Day sulla sicurezza online, affrontare e riflettere, in un dibattito aperto, sul rapporto tra uso della Rete, legislazione e strumenti della giurisdizione è un passo imprescindibile”, avverte il sottosegretario al ministero della Giustizia, Cosimo Maria Ferri.

Per il presidente di Telefono Azzurro, Ernesto Caffo, approvare definitivamente la legge è prioritario: “I ritardi su questo provvedimento sono inaccettabili e le competenze su questi fenomeni sono ancora troppo frammentate tra i vari Ministeri. Internet è una grande opportunità ma anche un rischio, così come le aziende, il mondo economico, le famiglie e la scuola devono fare di più”.

Molto duro il pensiero espresso dai deputati Movimento 5 Stelle della commissione Giustizia e Affari Costituzionali, che puntano dito contro “lo smembramento dell’unica forza preposta al controllo dei crimini in rete”. La cybersecurity “dovrebbe essere la priorità, eppure il Governo ripete lo stesso teatrino di sempre: parole ma zero fatti. La conseguenza è la chiusura degli uffici della Polizia postale, la riduzione di un terzo degli agenti, da novecento a seicento e l’emorragia non si arresta– scrivono i deputati M5S -. Da una parte la promessa di dare almeno 150 milioni, parole di Renzi, che non sono mai diventate realtà, dall’altra una riorganizzazione che sta tagliando una delle specialità di polizia più necessarie, non solo per il contrasto al cyber bullismo ma anche alle diverse minacce terroristiche in rete. Non si possono dedicare giornate senza poi mai affrontare i veri nodi delle questioni, ovvero una legge bloccata al Senato e una forza di polizia smembrata”.

Social network, chat, smartphone: i cyberbulli sono ovunque – Dall’hate speech alle fake news, i bulli online Chi crede che il bullismo informatico sia un problema di poco conto si sbaglia di grosso e qualche numero basta a fargli cambiare idea. Secondo i dati della Polizia Posta solo nel 2016 sono stati 235 i casi di minori vittime di cyberbullismo. Un numero grave su cui, spiega una ricerca dell’Università La Sapienza, pesa la scarsa consapevolezza delle regole della rete, degli effetti di comportamenti aggressivi e dell’impatto sulla vittima. Abbassare la guardia è impensabile, perché cresce in modo vertiginoso e continuo l’utilizzo del web da parte dei giovanissimi, in particolare su Facebook, Whatsapp e altri social network. Il tema della giusta informazione sui rischi che si corrono sul web è fondamentale, soprattutto perché fra bambini e adolescenti prevale una sottovalutazione dei rischi a lungo termine.

E se da un lato, rileva il report di Telefono Azzurro e Doxa Kids, aumentano sexting, ricatti online e timori per gli incontri con gli sconosciuti in Rete, dall’altro ci sono fenomeni come l’hate speech o la diffusione delle fake news che non aiutano di certo a rendere sicuro il web. Si pensi al solo fatto, messo in evidenza da un report Skuola.net e Università di Firenze, che il 13% degli adolescenti ha già insultato, e chissà quante volte, un vip online. La giustificazione? La “libertà di pensare ciò si vuole”. Già solo quest’ultimo elemento è sufficiente per capire quanto il cyberbullismo non debba essere una chiacchiera da bar, ma un fenomeno da tenere sotto controllo, da regolare in modo stringente e da combattere facendo sensibilizzazione fin dalle scuole.

Dai big hi-tech alle associazioni, tutti uniti contro il cyberbullismo – Tutte le iniziative del #SID2017 si svolgeranno sotto l’egida di Generazioni Connesse, il Safer Internet Centre Italiano, cofinanziato dalla Commissione Europea e coordinato dal MIUR, in partenariato con la Polizia Postale e delle Comunicazioni, l’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, l’Università degli Studi di Firenze, l’Università degli Studi di Roma “Sapienza”, Save the Children Italia Onlus, SOS Il Telefono Azzurro Onlus, Cooperativa E.D.I., Movimento Difesa del Cittadino, Skuola.net e Agenzia di stampa Dire.

All’evento organizzato presso l’ex Caserma Guido Reni di Roma dal Miur per festeggiare il doppio evento odierno parteciperanno i rappresentanti dei più noti social network, aziende di comunicazione mobile ed Enti pubblici: l’Aica, Associazione Italiana per l’Informatica e il Calcolo automatico, illustrerà tra gli altri i progetti “Io clicco sicuro” e le “Olimpiadi italiane di informatica”; la Camera dei Deputati informerà i partecipanti sulla proposta di legge sulla prevenzione e il contrasto del bullismo e del cyberbullismo; il Corecom Lombardia presenterà lo “Sportello Help! Web Reputation Giovani”, volto alla tutela della web reputation e per un uso consapevole e prudente della rete; Facebook sensibilizzerà riguardo gli strumenti e le risorse messi a disposizione dei ragazzi per gestire i propri dati e per fare in modo che possano navigare in totale sicurezza; il Garante per la Protezione dei dati personali parlerà dei progetti avviati dall’Autorità come “La scuola a prova di privacy”, “Social privacy – Come tutelarsi nell’era dei social network” e “Phishing: attenzione ai ‘pescatori’ di dati personali”.

Sarà presente, inoltre, Canon Italia con il progetto “Fotografare consapevolmente”, con l’obiettivo di trasmettere alle studentesse e agli studenti le competenze tecniche sulla fotografia e sulle modalità di una condivisone consapevole delle immagini sulla rete. Il MIUR, in collaborazione con Canon, lancerà il concorso rivolto a tutte le alunne e agli studenti delle scuole secondarie di II grado denominato “Vita da Studente – Fotografare e condividere consapevolmente”. L’obiettivo del concorso è di raccogliere storie e prospettive originali, spaccati della vita da studente tra i banchi di scuola o in viaggio con i propri compagni; Google con il progetto “Vivi Internet al Sicuro”, realizzato con la collaborazione di Polizia Postale e delle Comunicazioni, di Altroconsumo e dell’Accademia italiana del codice di internet per sensibilizzare gli italiani all’utilizzo del web in sicurezza; Indigo Film con “Un Bacio Experience”, un progetto che unisce il mondo del cinema e quello della scuola nella lotta contro il bullismo; il Senato della Repubblica con la “Settimana della sicurezza in rete 2017”.

Ma ci sono anche Samsung con Let’s App, un nuovo progetto realizzato in collaborazione con il MIUR rivolto a tutte le studentesse e a tutti gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, per avvicinare i ragazzi al mondo delle applicazioni per dispositivi mobili; Sky Italia presenta le attività della Sky Academy per stimolare la creatività e sostenere il talento nelle nuove generazioni; Wind Tre con la postazione del “Quiz Multimediale” sul Safer Internet. Mentre al Campidoglio il duo Fondazione Mondo Digitale e Microsoft Italia, con il patrocinio dell’Assessorato Roma Semplice e in collaborazione con De Agostini Scuola, promuove l’evento “Educazione civica 4.0: vivere bene con gli altri anche in Rete”, giornata di formazione per sensibilizzare grandi e piccoli all’uso responsabile delle nuove tecnologie e per confrontarsi sul tema della cittadinanza attiva e responsabile.

In occasione dei due eventi di oggi Tim ha lanciato l’app Navigare Sicuri, nata per istruire i giovanissimi all’uso consapevole del web e rendere genitori e formatori consci dell’importanza dell’educazione digitale: l’applicazione realizzata collaborazione con la Polizia di Stato ha il duplice obiettivo di sensibilizzare i bambini sul tema e fornire agli adulti competenze digitali da trasferire ai giovanissimi, evidenziando al contempo il potenziale educativo e sociale di internet. Navigare Sicuri è solo l’ultima delle numerose iniziative della telco su queste tematiche, come testimonia la sua adesione alla Alliance to Better Protect Minors Online (l’alleanza internazionale per garantire la sicurezza in rete ai bambini lanciata oggi dalla Commissione Europea) e la partecipazione alla quarta edizione di “Una vita da social”, la campagna educativa itinerante sulla sicurezza online realizzata dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni.

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