Il Csm disciplinerà l’uso dei social da parte dei magistrati. Il Comitato di presidenza ha accolto la richiesta del laico di Forza Italia Pierantonio Zanettin e ha deciso di affidare alla Prima e alla Settima Commissione la stesura delle regole. L’iniziativa arriva dopo i casi di Giorgio Nicoli, gip di Trieste che su Facebook aveva attaccato la governatrice del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, e del pm di Trani Michele Ruggiero che sempre a quel social aveva affidato il suo sfogo dopo l’assoluzione di tutti gli imputati al processo del processo alle agenzie di rating. Su entrambi i magistrati è stata aperta anche una pratica in Prima Commissione, quella competente sul trasferimento d’ufficio dei magistrati per incompatibilità ambientale e funzionale.
“Questa presidente supponente e inconsistente lascerà dopo di sé il vuoto assoluto e credo che nessuno la rimpiangerà. Un errore della Storia e basta”, aveva scritto il gip di Trieste Nicoli nel post poi rimosso. Dopo che era scoppiata la polemica, lui stesso aveva ammesso di aver sbagliato, facendo un commento di getto. “Sono stato lasciato solo. Evidentemente ci sono verità che è bene restino sullo sfondo. E’ davvero incredibile quanto talvolta ci si possa sentire soli nel fare il proprio dovere”, era stato invece lo sfogo di Ruggiero su Facebook, in un lungo intervento ripreso sul suo blog da Beppe Grillo.