Il successo di Industria 4.0 in Italia si misurerà sulla capacità delle piccole e medie aziende nazionali di abbracciare la digital transformation, in una nuova configurazione, orchestrazione e integrazione di processi che vedono l’applicazione di diverse soluzioni digitali, quali ad esempio robot collaborativi, stampa 3D, realtà aumentata, IoT, Cloud, Big Data Analytics e Cybersecurity. Lo stato dell’arte, oggi, è quello di un “work in progress” incoraggiante: il 63% delle aziende manifatturiere intervistate ha già concluso (27%) o ha già lanciato (36%) almeno una iniziativa di digitalizzazione, mentre il 13% ha dichiarato l’intenzione di farlo entro il 2017. A scattare una fotografia di come il sistema produttivo del Paese si stia muovendo è uno studio focalizzato sulle aziende manifatturiere italiane realizzato da Sap Italia con il supporto di Sda Bocconi School of Management e la collaborazione di una serie di aziende partner come Altea Up, Bms Italia, Derga Consulting, Engineering, Exprivia, Horsa, Icm.s, Sidi, ha condotto uno studio. La ricerca si basa su un campione di circa 1.200 aziende, per il 54% costituito da Pmi, ed è stato condotto a partire dal mese di settembre 2016.
Nel 65% dei casi analizzati, emerge dallo studio, il budget per le attività di digitalizzazione viene preso da quello aziendale globale, mentre solo nell’11% dei casi ogni divisione dispone di un suo budget specifico. In questo orientamento “centralizzato” le figure di governo prevalenti sono il responsabile dei Sistemi Informativi (nel 48% dei casi), la prima linea manageriale (Ceo o direttore generale nel 40% dei casi), la proprietà (36%). Spesso le figure con un ruolo guida sono più di una (nel 62% dei casi), a testimonianza del fatto che la digitalizzazione è un fenomeno pervasivo rispetto all’organizzazione, che richiede competenze tecniche molto profonde e un elevato livello di coinvolgimento delle figure apicali dell’azienda.
Guardando alla prospettiva per i prossimi anni, il 41% degli intervistati ha dichiarato di voler incrementare per i prossimi anni gli investimenti in digitalizzazione, con l’obiettivo di ottenere una maggiore efficienza e produttività (57%), un maggior livello di coordinamento interno (47%) e un miglioramento della qualità (33%).
“In un momento storico in cui sembra che sia sufficiente inserire tecnologia digitale in azienda per parlare di trasformazione o Industria 4.0, le aziende che abbiamo intervistato stanno dimostrando un approccio maturo al Digital Manufacturing, soprattutto dal punto di vista delle logiche di governo e di organizzazione – afferma Gianluca Salviotti, Sda professor di Sistemi Informativi alla Sda Bocconi School of Management – I nostri interlocutori sono impegnati a costruire l’infrastruttura, di processo e tecnologica, su cui basare le fondamenta del percorso verso i paradigmi dell’Industria 4.0. Il tutto senza ansia da moda tecnologica, ma con una oculata scelta di strumenti e tecnologie laddove opportuno”.
“L’attuazione di una strategia vincente in ambito Industry 4.0 implica la disponibilità di soluzioni e prodotti intelligenti, connessi e personalizzati – sottolinea Carla Masperi, Coo di SAP Italia – L’Industry 4.0 presuppone che la digitalizzazione coinvolga tutta l’azienda e non solo la componente produttiva. Le soluzioni software devono essere in grado di sfruttare big data, social media, modelli di accesso al software in cloud, applicazioni IoT e comporre la dorsale digitale dell’organizzazione a cui collegare tutte le applicazioni a supporto del core business. Per questo motivo non si parla solo di Industry 4.0, ma anche di Value Chain 4.0”.
Per quanto riguarda le iniziative di Digital Manufacturing orientate ai prodotti e ai processi dell’azienda manifatturiera, la percentuale di aziende attive scende leggermente rispetto ai piani di digitalizzazione aziendale: sono il 48% le realtà che si dichiarano attive e il 15% quelle che prevedono di attivarsi entro il 2017. Nel 61% dei casi le attività risultano inserite in un piano, che può essere dedicato al digital manufacturing (30% dei casi) o far parte di un progetto più ampio di trasformazione digitale (31% dei casi). Tra gli obiettivi principali delle iniziative di digital manufacturing troviamo l’aumento della produttività del lavoro (43%), lo sviluppo della qualità dei prodotti (40%), la maggior flessibilità produttiva (29%) e il miglior utilizzo degli asset produttivi (25%). Come per le attività di digitalizzazione, anche per il digital manufacturing sembra prevalere un orientamento alla creazione delle pre-condizioni per abilitare le ulteriori opportunità dell’Industria 4.0, come il miglior allineamento ai livelli di domanda.
Anche sul fronte delle tecnologie abilitanti, il campione si conferma impegnato nella costruzione dell’infrastruttura su cui poggiare le basi per ulteriori evoluzioni. In questo contesto, il cloud computing e la robotica avanzata sono le due tecnologie su cui si sta lavorando con maggior intensità e da cui sono attesi gli impatti più importanti. In particolare, i responsabili ICT delle aziende intervistate hanno indicato il Cloud come una delle aree di investimento prioritarie per abilitare le iniziative aziendali di Digital Manufacturing.
Infine, le reti IoT e gli strumenti Big Data & Analytics completeranno l’architettura digitale delle aziende manifatturiere, consentendo il collegamento fra impianti e macchinari, la raccolta, l’analisi e la retro-azione adattiva. Rispetto alla Realtà Aumentata e alla Stampa 3D sembra, invece, prevalere una certa cautela: esse rappresentano tecnologie molto citate in relazione all’Industria 4.0, ma date ormai per scontate in molti contesti manifatturieri.