RELAZIONE ANNUALE

Agcom: Tlc in risalita, balzo avanti banda ultralarga

Relazione annuale 2017, il presidente Angelo Cardani: “Realizzazione nuove reti, opportunità sinergia pubblico-privato”. Per la prima volta la domanda inizia a seguire l’offerta: nel 2016 raddoppiati gli accessi ultrabroadband. Ma Italia ancora sotto la media Ue per utilizzo

Pubblicato il 11 Lug 2017

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Le Tlc tornano a crescere. Dopo dieci anni di ininterrotta contrazione, nel 2016, il settore riprende la corsa registrando una spesa di famiglie e imprese in servizi di telecomunicazioni, nel 2016, in aumento (prossimo all’1%), rispetto ad una riduzione dell’1,8% registrata l’anno precedente. Anche la copertura nazionale a banda ultralarga fa un balzo in avanti nel 2016. E sulla realizzazione delle reti “la sinergia pubblico-privata rappresenta un’opportunità per recuperare il ritardo rispetto ad altri Paesi europei”: lo ha detto il presidente Agcom Angelo Cardani presentando la Relazione annuale 2017 dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni oggi a Montecitorio.

Continuano a contrarsi i ricavi dai tradizionali servizi voce (-7,6%), crescono le risorse derivanti dai servizi dati (+5,6%). In particolare se nel 2011, gli introiti derivanti da servizi voce risultavano ampiamente superiori a quelli derivanti da servizi dati, nel 2015 i ricavi sono arrivati a eguagliarsi, mentre nel 2016 si è registrato il sorpasso dei ricavi da servizi dati su quelli da servizi voce.

Sulla realizzazione delle reti “la sinergia pubblico-privata rappresenta un’opportunità – dice Cardani – per recuperare il ritardo rispetto ad altri Paesi europei e per recuperare terreno nell’uso di servizi di accesso ad alta qualita’ (almeno 30 megabit al secondo di capacità di download) da parte degli abbonati”.

Il mercato presenta segnali di evoluzione. La domanda inizia a seguire l’offerta: nel corso del 2016 sono quasi raddoppiati gli accessi ultrabroadband (da 1,2 a 2,3 milioni). Con la progressiva diffusione della banda larga mobile, aumenta inoltre in maniera sensibile il consumo di dati (+46%) da device mobile.

Anche la copertura nazionale a banda ultralarga fa un balzo in avanti nel 2016: dal 41% delle unità abitative nel 2015 al 72% nello scorso anno – consentendo all’Italia un sostanziale avvicinamento agli obiettivi dell’Agenda digitale europea. Il presidente dell’Agcom evidenzia però che analizzando i dati di diffusione dei servizi (utilizzo), il nostro divario con l’Europa – sebbene si restringa rispetto al 2015 – resta ancora decisamente elevato. La percentuale di popolazione abbonata a reti a banda ultralarga passa dal 5% nel 2015 al 12% nel 2016, “tuttavia – osserva – restiamo al 25 posto della classifica europea e ben al di sotto del valore medio di utilizzazione” che nella media Ue è del 37%. Allo sviluppo delle reti, prosegue Cardani, “non sempre corrisponde una maggiore penetrazione (come nel caso del Sud e della Sicilia), a dimostrazione di altre difficoltà nella diffusione dei servizi, tra cui (ma non solo) la capacità di spesa. La situazione di realizzazione si presenta più grave nelle aree rurali“.

Nonostante i progressi però l’Italia è ancora al penultimo posto della classifica Ue di utilizzo di Internet, nonostante la percentuale della popolazione che usa il web sia cresciuta di 3 punti percentuali nel 2016, arrivando al 60%. La piattaforma è utilizzata meno della media Ue per acquisti, servizi bancari e video on demand, nella media per social network, mentre unico indice sopra la media è il consumo di contenuti digitali (musica, video, giochi online).

Sostanziali, spiega Cardani, risultano le differenze generazionali: se nella fascia più anziana della popolazione (65-74 anni) solo 33 individui su 100 accedono a Internet, nella fascia più giovane (14-34 anni) tale percentuale sale al 92%. I risultati dell’indagine svolta dall’Autorità mettono in evidenza il peso dei device mobili (smartphone e tablet) nell’uso del web, in particolare da parte delle generazioni più giovani.

Internet presenta un’elevata capacità di engagement in quanto, tra gli individui che dispongono di una connessione, più del 70% di essi si collegano praticamente ogni giorno, percentuale che cresce per le fasce di età più giovani, le quali mostrano anche una maggiore propensione a connettersi fuori casa. Gli adulti over 50 dedicano più tempo ai video (time shifted, VoD) e all’informazione (quotidiani digitali, news online), mentre quelli nella fascia 16-24 alla comunicazione, soprattutto social, al gioco e alla musica.

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