Scontro aperto Pd-Movimento 5 Stelle su Rousseau, la piattaforma di democrazia partecipativa della Casaleggio Associati, utilizzata dai grillini per scegliere candidature e promuovere campagne. A puntare il dito contro la “fragilità” del sistema – Rousseau è stato hackerato a più riprese nei giorni scorsi – è stato il deputato dem, Michele Anzaldi. “La piattaforma è stata hackerata, ancora ieri notte sono uscite altre password amministratore del sistema e tutti gli iscritti sono stati invitati, tardivamente, a cambiare le proprie credenziali – ha ricordato Anzaldi – Visto che anche la nomina di Cancelleri in Sicilia è passata dalla piattaforma colabrodo della Casaleggio Associati, non c’è alcuna garanzia che si sia trattato di un voto espresso liberamente e senza taroccamenti. Altro che democrazia diretta”.
“Già da settimane i vertici del Movimento 5 stelle- prosegue Anzaldi- avevano fatto capire di voler puntare su Cancelleri, la cui sorella siede in parlamento nel gruppo M5s. La votazione, conclusa con un plebiscito peraltro di poco più di 4mila votanti, è passata però dallo stesso sistema che al centro da giorni di hackeraggi e incursioni informatiche. C’è chi minaccia esposti per violazione della privacy, che potrebbero rappresentare un pesante problema giudiziario per il partito di Grillo. Se ai dubbi sulla votazione online si aggiungono le accuse di complotto sulle firme false, arrivate a Cancelleri dal suo ex collega di partito Nuti, e i guai giudiziari del Movimento 5 stelle di Palermo, viene fuori uno scenario da Trono di Spade che fa a pezzi la favoletta raccontata da Di Maio e Di Battista sul procedimento democratico per scegliere il loro candidato”, conclude.
Pronta la risposta di Alessandro Di Battista, secondo cui il problema cybesecurity non riguarda solo i 5 Stelle. “Come sapete – ha chiarito a Omnibus su La 7 – è stata attaccata la Nasa, forse la Cia, alcune multinazionali enormi che non hanno pochi fondi come il M5S…”. E sulle eventuali manipolazioni della democrazia partecipata risponde rilanciando: “ma avete notizie che è stata manipolata una votazione? No, non ne avete e quindi date le notizie vere! L’allarme sulla cybersecurity lo lancia da anni il M5S e chiediamo fondi per prevenire i cyberattacchi. Ma non per noi. Per le tante aziende, che hanno anche brevetti, che possono essere attaccate”.
Le parole di Di Battista non hanno convinto il dem Sergio Boccadutri. “ “Di Battista dopo gli attacchi informatici alla piattaforma Rousseau sproloquia di sicurezza web internazionale ma non una parola sul perché ancora non abbiano denunciato l’hackeraggio – dice il deputato – Come al solito la buttano in caciara per nascondere l’incapacità nel gestire qualsiasi cosa. Non solo stanno rovinando Roma ma anche la piattaforma che doveva essere il prodotto di punta della Casaleggio associati, i veri capi del M5s, si è dimostrata pericolosa per la sicurezza dei dati privati dei cittadini”.
La polemica si infiamma e i 5 Stelle non sono rimasti insensibili agli attacchi – quelli hacker e quello politici. Tanto che il Movimento è dovuto correre ai ripari per proteggere i dati dei propri iscritti. Ieri sera, in collegamento dalla Sicilia con il programma di La7 ‘In Onda’, il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio ha assicurato che “sono state depositate delle denunce in Procura”, sottolineando come le incursioni dell’hacker rogue0 non abbiano manomesso le votazioni online. Nel frattempo il blog di Beppe Grillo – che secondo David Puente, blogger ed ex dipendente della Casaleggio Associati, sarebbe stato bucato dall’hacker proprio come Rousseau.
Nel pomeriggio di ieri, inoltre, gli utenti hanno ricevuto una mail dallo Staff di Beppe Grillo: “Ti invitiamo, per la sicurezza del tuo profilo, a rinnovare la password con cui accedi al blog di Beppe Grillo”, si legge nel messaggio.
Una mail simile a quella recapitata ai seguaci dell’house organ grillino è stata inviata ai propri utenti anche dallo stesso Movimento 5 Stelle, che ha esortato gli iscritti a “cambiare periodicamente la password” d’accesso al sito movimento5stelle.it. Nel frattempo l’hacker rogue0, dopo un silenzio durato pochi giorni, ieri è tornato a farsi vivo su Twitter diffondendo username e password di quello che potrebbe essere un admin di Rousseau. I ‘leaks’ però non compaiono più sulla piattaforma Zerobin, utilizzata dall’hacker per la pubblicazione dei dati carpiti dal sistema operativo M5S. Rogue0 ha poi nuovamente puntato il dito contro evariste.gal0is – l’account Twitter dell’hacker ‘buono’ che per primo aveva segnalato la vulnerabilità di Rousseau – accusandolo di essere un dipendente della “Casaleggio Assonnati”.