STRATEGIE

Dell Emc, avanti sullo IoT: si apre il fronte Smart Agricolture

A 12 mesi dalla maxi fusione la newco affiona le strategie di business: sprint alle attività legate all’Internet delle Cose che raddoppiano di anno in anno. Elias (president, Global Services and IT): “I clienti spendono di più e vengono stipulati accordi di sempre maggior respiro”

Pubblicato il 11 Set 2017

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A un anno esatto dalla più grande fusione nella storia dell’hi-tech, Dell Emc scopre le carte su uno dei settori che sarà sempre più strategico per il neonato colosso dell’Ict. Parliamo naturalmente dell’Internet of Things e di tutta la capacità computazionale e di virtualizzazione di cui le aziende dovranno disporre per permettere ai propri business di trasformarsi sfruttando gli oggetti intelligenti e connessi. “Anche se io mi occupo di questioni tecniche e non di revenue, posso affermare che assistiamo a una crescita estremamente veloce delle soluzioni IoT. Direi che raddoppiano anno su anno, e prevediamo che continuerà così anche nel prossimo futuro”, spiega Jeff McCann, global lead, IoT & Oem, Customer Solution Centers di Dell Emc. CorCom ha incontrato McCann la scorsa settimana a Limerick, in Irlanda, dove sorge uno dei tre IoT Lab (gli altri due sono a Santa Clara, in California, e a Singapore) che il gruppo ha creato per rispondere alle specifiche esigenze di clienti e partner sul piano dei network M2M Mostrando gli ambienti dedicati allo studio e alla sperimentazione delle varie soluzioni, McCann ha precisato che i verticali su cui Dell Emc è attualmente più focalizzata sono quelli del Manufacturing, delle Smart City, dei Trasporti e dell’Energia. “Ma ci sono anche progetti molto interessanti sui temi della Smart Agricolture”. Dermot O’Connell, vice president, Emea, Oem and IoT Solutions di Dell Emc, ha parlato pure di Ristorazione, con particolare riferimento al mondo dei fast food, Healthcare e Sicurezza, “senza mai dimenticare la cosa forse più importante: la soddisfazione del consumatore in termini di user experience”, ha sottolineato O’Connell.

“Stiamo lavorando gomito a gomito con i partner specializzati e con gli utenti finali per dare vita a piattaforme ad hoc, in grado per esempio di rispondere a sollecitazioni esterne in ambienti sfavorevoli, come urti e vibrazioni”, ha rilanciato McCann, spiegando che rispetto alla missione del gruppo l’approccio di Dell Emc punta alla totale apertura nei confronti del mercato e dei requisiti dei clienti, anche e soprattutto per quanto riguarda le strategie di Public Cloud. “Ciascun partner ha la propria opinione sulle offerte di Microsoft, Ibm e Aws. Per quanto ci riguarda, noi siamo orgogliosi di essere aperti rispetto a qualsiasi possibilità. Possiamo permettercelo perché finalmente tutte le capacità di Dell e di Emc stanno convergendo in un’unica proposizione”.

Una proposizione talmente duttile da consentire al colosso scozzese Weir Group (società di ingegneria specializzata nella realizzazione di pompe industriali) di costruire un network di controllo e manutenzione dedicato alle centinaia di macchinari installati in tutto il globo semplicemente applicando alle pompe uno smart box che raccoglie e trasmette su Azure IoT Lab i dati relativi al loro funzionamento. “In questo modo la situazione viene monitorata costantemente e si raggiunge un grado di efficienza che va oltre il real time: Weir può offrire ai propri clienti soluzioni di predictive maintenance”, ha spiegato Marc Flanagan, director, Emea, IoT & Embedded di Dell Emc, aggiungendo che le partnership con Microsoft e Intel sono già diventate fondamentali per sviluppare prodotti e servizi di questo genere.

All’IoT Lab di Limerick erano presenti anche alcune delle imprese che fungono da punto di congiunzione e snodo tra le soluzioni del vendor e il mercato. Paul Glynn, ceo di Davra Networks, specialista delle comunicazioni M2M e nelle piattaforme IoT negli ambiti Healthcare, Trasporti di massa e servizi per le Smart City, ha detto senza mezzi termini che quello degli oggetti connessi è un mercato a imbuto: “Secondo Forrester, addirittura il 66% dei progetti fallisce prima ancora di diventare un Proof of Concept. Qual è il problema principale? Spesso nelle imprese manca la comunicazione tra reparti IT e OT, e a mio parere non si lavora alla velocità necessaria per rendere queste soluzioni realmente efficaci e scalabili”.

Ims Evolve è invece un’azienda che si occupa di infrastrutture e servizi di edge analytics dedicati al monitoraggio della catena del freddo con particolare riferimento al settore del Retail. L’obiettivo dichiarato di Jason Kay, Chief Customer Officer della società, è ridurre gli sprechi alimentari che sono ancora all’ordine del giorno nella moderna distribuzione. Snocciolando i dati in suo possesso, Kay ha detto che grazie alla collaborazione con Ims Evolve, tra le insegne clienti c’è chi è riuscito a ottenere il 49% di perdite alimentari in meno, il 30% di lamentele dei consumatori in meno e una riduzione del 40% delle chiamate di manutenzione dei frigoriferi. “Ma abbiamo registrato importanti variazioni anche nei consumi elettrici, e rispetto a una sola iniziativa il cliente ha speso sette milioni di dollari in bollette energetiche”, ha continuato Kay, aggiungendo che in passato l’incapacità di sapere esattamente cosa succede negli impianti di refrigerazione ha impedito alla catena di sviluppare strategie granulari. “Ora invece è possibile cambiare di volta in volta approccio per adeguarsi al tipo di prodotto in lavorazione”.

Dell Emc ha condiviso anche l’esperienza del Tssg (Telecommunications Software and Systems Group), centro di ricerca di Waterford, Irlanda, specializzato in Tlc e Ict. Alan Davy, Research Unit Manager Enl dell’istituto, ha raccontato in che modo la collaborazione con il vendor e con Ibm (che offre la piattaforma Bluemix) sta aiutando il suo team a sviluppare una soluzione per la prevenzione della zoppia nei bovini di allevamento, che affligge mediamente il 20% dei capi di bestiame. La sperimentazione è attualmente condotta su 150 animali in una fattoria nei pressi del centro e sfrutta sensori applicati alle caviglie delle vacche, analytics e machine learning per individuare le possibili cause del disagio, distinguerne la gravità e, col tempo, imparare a prevenirlo.

A chiudere l’incontro è intervenuto Howard Elias, president, Global Services and IT di Dell Emc, che ha circoscritto le attività del gruppo all’interno del processo di integrazione cominciato con il merger. “Dalla fusione è stato fatto un buon lavoro. Nulla naturalmente è perfetto, ma se dobbiamo giudicare l’operazione dai risultati sul piano economico, posso dire che i clienti stanno spendendo di più e che vengono stipulati accordi di sempre maggior respiro. Abbiamo da poco siglato una delle partnership più importanti di sempre, con GE, che testimonia quanto il mercato stia comprendendo il ruolo chiave della digital transformation, dell’approccio Software Defined e della Customer Experience nella creazione e nella distribuzione di valore. La sfida più grande? Rimarrà probabilmente quella della sicurezza. Da affrontare sfruttando i network virtuali e la possibilità di creare segmentazioni e compartimenti stagni senza limitarne l’apertura all’esterno, che è la condizione imprescindibile per l’IoT”.

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