IL REPORT

Broadband, Italia a due velocità

Il Paese al 26mo posto su 31 paesi nella classifica della Commissione europea sulla copertura broadband con reti di accesso di nuova generazione. Ma in cinque anni siamo saliti dal 14% al 71,8% e nell’Lte, con una copertura del 98,3%, superiamo la media

Pubblicato il 26 Set 2017

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Per copertura in banda larga con reti di accesso di nuova generazione (NGA) l’Italia è ancora indietro: nell’Unione europea siamo sestultimi per percentuale di case servite dalle reti in fibra ottica che consentono di navigare ad almeno 30 Mbps. Il nostro paese ha raggiunto nell’NGA una copertura del 71,8% contro una media Ue del 76%: occupiamo il 26mo posto su 31 paesi (l’Ue-28 più Norvegia, Svizzera e Islanda); peggio di noi fanno non solo la “solita” Grecia ma anche la Francia, rispettivamente ultima e penultima, abbondantemente al di sotto del 50%. Tuttavia, rispetto al 2012, abbiamo guadagnato 5 posizioni in classifica e recuperato una buona parte dello svantaggio rispetto agli altri partner europei (nel 2012 eravamo al 14% contro il 53,8% della media Ue).

A parte la disponibilità di reti di accesso di nuova generazione, l’Italia fa molto bene sulla banda larga fissa, che da noi è prossima a una copertura del 100%, e sulla banda larga mobile (Hspa), anch’essa quasi al 100%. In Europa, 218 milioni di famiglie, ovvero il 99,9% del totale, accede ad almeno una delle tecnologie per la banda larga fissa o mobile (escluso il satellite), un incremento dello 0,1% rispetto a un anno fa.

I dati emergono dall’ultimo report della Commissione europea sulla copertura in banda larga dell’Ue, “The Broadband Coverage in Europe”, che segue i progressi dei vari Stati dell’Unione verso due specifici obiettivi: la copertura broadband universale ad almeno 30 Mbps entro il 2020, e la copertura del 50% delle famiglie con banda larga ad almeno 100 Mbps entro il 2020. Il report analizza la disponibilità di nove tecnologie per la banda larga (Dsl, Vdsl, cavo, Docsis 3, Fttp, WiMax, Hspa, Lte e satellite) in ogni mercato. Vengono forniti i dati sulla copertura di banda larga fissa e mobile e sulla disponibilità di accesso di nuova generazione (NGA) aggiornati a giugno 2016 e confrontati con quelli di giugno 2015.

Malta è l’unico paese che ha completato la copertura NGA, ma Svizzera, Belgio, Olanda, Islanda e Portogallo si trovano al di sopra del 95%. Dei 31 paesi esaminati, 21 riportano una copertura NGA sopra la media dell’Ue-28. I fanalini di coda, dopo l’Italia, sono Romania, Polonia, Croazia, Francia e Grecia. In generale, i servizi di accesso di nuova generazione (Vdsl, Docsis 3 e Fttp) sono cresciuti in Ue del 5,5% in un anno, raggiungendo un totale di 166 milioni di case.

Ottimi i dati italiani sulla disponibilità dell’Lte, che da noi raggiunge il 98,3% delle abitazioni, oltre la media Ue (96%). Lo studio registra una crecita della diffusione dell’Lte in Europa di oltre il 10% nello scorso anno.

Il report della Commissione europea conclude con una nota sulla copertura broadband nelle aree rurali: benché il divario digitale si stia riducendo le zone remote sono ancora meno raggiunte rispetto alla media nazionale di ogni singolo paese dell’Ue. In media, il 92,6% delle famiglie che vivono nelle zone rurali dispone di almeno una tecnologia per la banda larga a metà 2016 e di queste solo il 39% accede a servizi NGA.

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