IL PIANO

La Ue stanzia 116 milioni per le “valli dell’innovazione”: fondi per 14 Regioni italiane



Indirizzo copiato

Risorse anche per le Province autonome di Trento e Bolzano. Via anche al nuovo portale online “Procurement for buyers” per fornire alle PA informazioni chiare sulle regole internazionali di approvvigionamento e identificare i soggetti idonei a partecipare alle procedure di appalto. L’Ecofin approva la roadmap della Bei e il programma di investimenti Strategic Tech-Eu

Pubblicato il 21 giu 2024



europa-150703114751

Piemonte, Liguria, Lombardia, Abruzzo, Molise, Puglia, Calabria, Provincia Autonoma di Bolzano, Provincia Autonoma di Trento, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio: sono le regioni italiane che la Commissione Ue, nell’ambito della Nuova agenda europea dell’innovazione (Neia), ha inserito nell’elenco delle 151 regioni europee (CONSULTA QUI L’ELENCO COMPLETO) classificate come “Valli regionali dell’innovazione” (Riv).

Riunendo una serie di regioni europee con diversi livelli di innovazione e collegando i loro principali attori dell’innovazione, le Riv nascono per rafforzare gli ecosistemi regionali dell’innovazione, a colmare il divario di innovazione in Europa e a migliorare i risultati complessivi dell’Europa in termini di innovazione.

Sul piatto 116 milioni di euro

L’Ue sosterrà questa iniziativa con 116 milioni di euro nell’ambito del programma Ecosistemi europei di innovazione (Eie) di Orizzonte Europa, il programma dell’Ue per la ricerca e l’innovazione, e dello strumento Investimenti interregionali per l’innovazione (I3) del Fondo europeo di sviluppo regionale.

Queste regioni si impegnano a rafforzare le loro politiche e i loro investimenti in materia di innovazione, concentrandosi sulle sfide che l’Ue deve affrontare, come indicato nella Neia. Queste includono la riduzione della dipendenza dai combustibili fossili, l’aumento della sicurezza alimentare globale, la padronanza della trasformazione digitale (compresa la sicurezza informatica), il miglioramento dell’assistenza sanitaria e l’aumento della circolarità.

In lista altre 79 regioni

Altre 79 regioni sono state individuate a seguito di un invito a manifestare interesse per diventare i prossimi Riv, sulla base del loro impegno a migliorare il coordinamento e l’orientamento dei loro investimenti e delle loro politiche di innovazione, a impegnarsi nella collaborazione interregionale per sviluppare ulteriormente l’innovazione e a rafforzare e collegare i loro ecosistemi regionali di innovazione.

Oltre ai finanziamenti, la Commissione sosterrà queste regioni attraverso attività di community building, eventi di matchmaking e azioni di comunicazione mirate.

Focus sulla cooperazione basata sulla specializzazione intelligente

“Le valli regionali dell’innovazione illustrano il valore aggiunto europeo e dimostrano i punti di forza dell’innovazione territoriale nell’affrontare le sfide più scottanti del nostro tempo – afferma Elisa Ferreira, Commissaria per la Coesione e le riforme -. Estendendo la loro cooperazione basata sulla specializzazione intelligente, le regioni interconnesse, comprese quelle meno sviluppate, saranno meglio equipaggiate per rafforzare le prestazioni complessive dell’Europa in materia di innovazione, colmando al contempo il divario esistente in materia di innovazione.”

“Siamo lieti di constatare l’impegno di molte regioni europee a basarsi sulle loro specializzazioni strategiche e a rafforzare il coordinamento dei loro investimenti e delle loro politiche nel campo della ricerca e dell’innovazione – aggiunge Iliana Ivanova, Commissaria per l’Innovazione, la Ricerca, la Cultura, l’Istruzione e la Gioventù -. Attraverso le valli regionali dell’innovazione, contribuiremo a trasformare la diversità dei territori dell’Ue in un punto di forza e a facilitare la collaborazione per promuovere nuove catene del valore dell’Ue per l’innovazione locale in Europa. Si tratta di un passo importante nel progresso del nuovo Programma europeo per l’innovazione”.

Arriva la piattaforma online per gli enti appaltanti

Intanto la Commissione lancia una piattaforma online che fornisce informazioni di facile accesso sulle norme che regolano gli appalti pubblici per gli enti appaltanti degli Stati membri dell’Ue. Questo nuovo strumento, “Appalti per gli acquirenti” (“Procurement for buyers”), fungerà da portale per gli enti aggiudicatori degli Stati membri, aiutandoli a comprendere e ad applicare le norme internazionali sugli appalti in modo chiaro e coerente.

“Procurement for Buyers” aiuterà gli enti appaltanti dell’Ue a individuare gli offerenti idonei a partecipare alle procedure di appalto pubblico negli Stati membri dell’Ue, oltre a spiegare le regole relative all’origine dei beni e dei servizi che possono essere offerti.

Questa nuova iniziativa amplia l’attuale sezione appalti pubblici del portale Access2Markets, che già dispone dello strumento “Appalti per i fornitori”. “Procurement for Suppliers” aiuta le aziende europee a scoprire se sono idonee a partecipare a gare d’appalto in Paesi terzi a parità di condizioni con le aziende locali. Attualmente è disponibile per il Canada, il Giappone e gli Stati Uniti, mentre altri partner commerciali verranno aggiunti in futuro.

Via libera dell’Ue alla roadmap della Bei

I ministri europei, riuniti in veste di Consiglio dei governatori della Bei (Banca europea per gli investimenti), hanno infine approvato la tabella di marcia strategica del Gruppo Bei che definisce otto priorità chiave per il braccio finanziario dell’Ue: l’azione per il clima, la digitalizzazione e l’innovazione, la sicurezza e la difesa, la coesione, l’agricoltura e la bioeconomia, le infrastrutture sociali, gli investimenti d’impatto al di fuori dell’Ue e il contributo al rafforzamento dei mercati dei capitali europei.

I governatori hanno inoltre avviato il processo di modifica dello statuto della Bei, per consentire al Gruppo Bei di sfruttare appieno il suo potenziale a sostegno dell’economia europea, preservando al contempo il rating creditizio, la leva finanziaria e la posizione patrimoniale stellari della Banca. L’adozione della tabella di marcia strategica fa seguito a diversi mesi di intenso impegno tra la Presidente Nadia Calviño e i governi dell’Ue, i partner chiave e le parti interessate, comprese le discussioni dedicate durante le riunioni Econfin di febbraio e aprile.

I punti chiave della roadmap

La tabella di marcia approvata comprende i seguenti elementi principali:

Lancio di un programma di investimenti mirato “Strategic Tech-EU”

Mira ad accelerare la digitalizzazione e l’innovazione nelle tecnologie strategiche, come l’intelligenza artificiale, i microchip, le scienze della vita e l’informatica quantistica. Questa iniziativa coprirà l’intera catena del valore, comprese le materie prime critiche, rafforzando così l’autonomia strategica dell’Europa e promuovendo l’innovazione interna.

Ampliamento dell’iniziativa “European Tech Champions”

Mira ad attrarre capitali privati e finanziare lo sviluppo di start-up innovative.

Replica del modello di strumenti finanziari standardizzati in altre aree

Obiettivo è raccogliere investimenti privati in settori come l’efficienza energetica per le piccole e medie imprese e l’adeguamento degli edifici.

Queste iniziative contribuiranno a far progredire l’Unione dei mercati dei capitali dell’Ue.

Rafforzamento degli investimenti Bei e sviluppo di nuovi strumenti finanziari

Queste misure mireranno ad aumentare la resilienza europea nella gestione dell’acqua e sostenere l’agricoltura, la bioeconomia e la sicurezza alimentare. Questi programmi forniranno liquidità, metteranno in comune le risorse e ridurranno il rischio degli investimenti.

Gli impegni extra Ue

Al di fuori dell’Ue, il Gruppo Bei si concentrerà maggiormente sull’impatto, sostenendo l’Ucraina, assicurando il successo del processo di allargamento dell’Ue, rafforzando i partenariati internazionali con i Paesi vicini e sostenendo l’agenda strategica della Porta globale dell’UE in Africa e nel mondo.

Resta centrale l’impegno per il clima e la coesione

La Bei continuerà a investire oltre la metà dei suoi finanziamenti annuali nell’azione per il clima, con particolare attenzione all’energia pulita e accessibile, e rimane sulla buona strada per sostenere 1.000 miliardi di euro di investimenti verdi nel decennio cruciale fino al 2030. La tabella di marcia strategica prevede inoltre che quasi la metà dei prestiti annuali della Bei sia destinata a progetti nelle regioni della coesione. Questo, unito a una maggiore enfasi sugli investimenti nelle infrastrutture sociali, come la sanità, gli alloggi a prezzi accessibili e le strutture scolastiche, sottolinea l’impegno del Gruppo per una crescita equa e la convergenza degli standard di vita.

“I cittadini e le imprese si aspettano che l’Europa sostenga investimenti per il futuro, che migliorino le loro vite, rafforzino la loro sicurezza e offrano nuove opportunità – commenta la Presidente del Gruppo Bei Nadia Calviño -. La Tabella di marcia strategica del Gruppo Bei contribuirà a fare proprio questo, salvaguardando la prosperità, la competitività e l’autonomia strategica dell’Europa. I nostri azionisti hanno approvato un piano chiaro per i prossimi anni, che si basa sui punti di forza del Gruppo Bei e spiana la strada per aumentarne l’efficienza e l’impatto, incrementando gli investimenti laddove possono fare la differenza“.

Articoli correlati

Articolo 1 di 5