LA RICERCA

Google car, gli italiani bocciano la guida automatica

Secondo uno studio di Autoscout24 l’auto senza pilota non piace agli automobilisti del Belpaese. Più possibilisti gli uomini, mentre le donne sono più diffidenti. Vincenzo Bozzo: “Qui l’auto è passione, non un semplice mezzo. Guidare vuol dire anche divertirsi”

Pubblicato il 13 Lug 2015

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Gli italiani non sono ancora pronti a salire a bordo di un’automobile senza pilota, e non sono disposti a delegare il posto al volante a un automa computerizzato, anche se questo volesse dire ottenere un sostanzioso risparmio sulla polizza assicurativa. E’ quanto emerge da una ricerca di AutoScout24, sito europeo di compravendita di automobili online, secondo cui soltanto l 14,9% degli italiani sarebbe disposto ad accettare un supporto automatico alla guida.

Intanto le grandi realtà della silicon Valley, da Apple a Google, ma anche i grandi costruttori europei e internazionali, come Bmw, Audi, Volvo, Mercedes e Toyota, sono al lavoro da tempo su alcuni prototipi destinati a rivoluzionare la mobilità urbana, e che secondo le previsioni di Pwc, potrebbero arrivare sul mercato nel 2030.

Se l’Italia è il Paese in cui questa tecnologia registra, secondo i dati di Autoscout24, le percentuali di gradimento più basse, anche nel resto d’Europa non si registrano grandi entusiasmi. Ciò che però rende unici gli italiani è la motivazione della bocciatura del “pilota automatico”: gli automobilisti locali amano guidare e “considerano il tempo trascorso a bordo del proprio veicolo come uno dei piaceri della vita – spiega AutoScout24 – Non a caso in Italia il cambio automatico è ancora poco diffuso nonostante gran parte degli automobilisti usi le auto in città in estenuanti code a passo d’uomo”.

Tra i generi, il sondaggio registra una platea maschile più aperta e “possibilista”, mentre le donne sono più diffidenti. Soprattutto per timori sulla sicurezza della nuova tecnologia, mentre la paura di perdere il piacere di guidare interessa soltanto 15 donne su 100, contro il 18,4% degli uomini.

“Nel settore automobilistico – spiega Vincenzo Bozzo, amministratore delegato di AutoScout24 Italia – il disporre di una sorta di pilota automatico risolverebbe molti dei problemi che attualmente rendono la guida una tortura. Nonostante la sua positività, però, il fenomeno non ha ancora preso corpo. All’idea che la propria auto diventi un taxi senza conducente, infatti, attualmente solo una minoranza è disposta ad abituarsi. Per gli italiani possiamo fare un discorso del tutto differente: per noi l’auto è una passione, non un semplice mezzo di locomozione. La si compra perché alla guida vogliamo non solo e semplicemente viaggiare o spostarci ma anche, nel limite del possibile, e del codice della strada, divertirci”.

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