TECNOLOGIE

Gartner, l’e-health trampolino di lancio per la stampa 3D

La tecnologia già entrata nell’uso corrente per la produzione di articoli medicali “personalizzabili”. Ma le nuove stampanti faranno presto il loro ingresso nella sostituzione di ossa e articolazioni. Il salto successivo sarà la produzione di tessuti da trapianto

Pubblicato il 25 Ago 2015

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La stampa in 3D (3DP) registra rapidi progressi, e il campo biomedico sembra uno dei terreni più fertili per lo sviluppo di installazioni destinate a fare da apripista anche in altri settori. Lo dice un report Gartner, secondo cui la stampa 3D in medicina ha già oltrepassato la fase di avvio e sta per entrare in massa nella routine delle metodologie terapeutiche.

“Nel settore sanitario, la 3DP è già entrata nell’uso corrente per produrre articoli medicali destinati a una modellazione su misura dei pazienti, come ad esempio apparecchi acustici e dispositivi odontoiatrici”, ha detto Pete Basiliere, research director di Gartner. “Tutti i principali produttori di apparecchi acustici offrono ora dispositivi personalizzati sulla forma dell’orecchio del cliente”, ha detto Basiliere. “Questa è la prova che l’uso di 3DP per la personalizzazione di massa di beni di consumo è praticabile, tanto più che il passaggio dalla produzione tradizionale a questo mercato ha impiegato meno di due anni. Anche l’uso routinario di 3DP per impianti dentali non è lontano da questo livello di mercato maturità. “

Altre applicazioni, pur essendo ancora lontane da un utilizzo mainstream nell’industria sono comunque al centro dell’attenzione. La sostituzione di anca e ginocchio, per esempio, è un’industria che vale 15 miliardi di dollari. I primi esperimenti che utilizzano protesi stampate con tecnologia 3D indicano un miglioramento dei tempi di ripresa della funzionalità dell’impianto, nonché tassi di successo migliori nell’intervento. Date le dimensioni del mercato, Gartner prevede che l’adozione del 3Dp per anca e ginocchio entreranno nell’uso comune in capo a due, massimo cinque anni.

Guardando invece su lungo termine, si prevede che per l’adozione su larga scala di produzione di tessuti biologici destinati al trapianto, così come per la R&S di Life science sia necessario un arco di tempo quantificabile fra i 5 e i 10 anni. “Alcuni sistemi sono già in grado di stampare cellule, proteine, Dna e farmaci, tuttavia ci sono ostacoli significativi all’adozione su larga scala”, dice Michael Shanler, research director di Gartner. “La complessità degli ‘oggetti’ da stampare e i requisiti di altissima manutenzione di questi sistemi significa che le realizzazioni iniziali dovranno essere limitate a fornitori di servizi altamente specializzati. Assisteremo a un’adozione su larga scala quando i sistemi diventeranno più diversificati nelle loro funzioni.”

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