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Arriva la prima pillola digitale: ha un sensore e si collega al tablet

Si tratta di un antidepressivo della Otsuka, prodotto in collaborazione con Proteus Digital Health, attualmente all’esame della Fda americana

Pubblicato il 11 Set 2015

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La Food and Drug Administration (Fda) ha accettato di valutare la prima richiesta di autorizzazione per un farmaco digitale: si tratta di un medicinale della Otsuka che, in collaborazione con Proteus Digital Health, ha messo a punto una pillola dotata di un sensore ingeribile, studiato per misurare la risposta fisiologica alla cura e la compliance del paziente. Se sarà approvato dall’ente regolatorio americano, sarà consentito medici a prescrivere l’antidepressivo Abilify (aripiprazolo) in compresse con il sensore ingeribile Proteus collegabile a tablet.

L’obiettivo dei medicinali digitali è migliorare l’aderenza del paziente alla terapia e raccogliere dati che permetteranno al medico di prendere decisioni più informate per adattare il trattamento alle esigenze del singolo malato. Si stima che circa il 50% dei pazienti affetti da malattie croniche nei Paesi sviluppati non prenda i farmaci come prescritto, limitandone l’efficacia. Si ritiene che ciò possa causare costi sanitari evitabili per 100-300 miliardi di dollari nei soli Stati Uniti. In particolare per chi soffre di disturbi mentali cronici come la schizofrenia, interrompere il trattamento o non prendere i medicinali come prescritto può portare a ricadute.

La nuova pillola di Abilify contiene un sensore ingeribile che comunica con un patch che viene indossato dal paziente e con un software che consente al medico di misurare l’aderenza al trattamento di adulti affetti da schizofrenia, episodi maniacali e misti associati al disturbo bipolare, disturbo depressivo maggiore.

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