Le limitazioni per le operazioni di volo dei droni all’interno degli spazi controllati, per i voli notturni e per i velivoli a pilotaggio remoto fino a 300 grammi di peso hanno sollevato le ire della “drone community” italiana, i cui rappresentanti sono arrivati a ipotizzare, nei forum specializzati, manifestazioni di protesta, azioni legali e interrogazioni parlamentari contro le nuove norme varate dall’ente Nazionale per l’aviazione civile per l’utilizzo professionale dei droni.
Le regole più restrittive sono contenute in un emendamento presentato a sorpresa dall’Enac un mese fa, alla seconda edizione del Regolamento sugli Aeromobili a Pilotaggio Remoto. L’argomento sarà al centro dei lavori della “Rome Drone conference 2015-2016” che si svolgerà a Roma, presso l’auditorium della Link Campus University, il 20 gennaio.
Al dibattito interverranno Alessandro Cardi, direttore centrale regolazione tecnica dell’Enac, il generale Roberto Cattaneo, capo dell’ufficio generale spazio aereo e meteorologia dello Stato maggiore dell’Aeronautica militare, e Bruno Franchi, presidente dell’Ansv.
“Abbiamo voluto offrire un’occasione di incontro e di confronto tra tutte le parti in causa, allo scopo di favorire innanzitutto un’informazione corretta sulle ultime modifiche al Regolamento e sui motivi che le hanno rese necessarie – afferma Luciano Castro, presidente di Roma Drone Conference – Questo dibattito pubblico seguirà di poche ore un tavolo tecnico tra l’Enac e le Associazioni del settore droni e rappresenterà così l’occasione per presentare pubblicamente i risultati della riunione. La normativa è certamente necessaria, anche alla luce di ciò che è successo a Madonna di Campiglio (quando un drone cadde a pochi metri da uno sciatore in gara per la coppa del mondo, ndr). E’ auspicabile, però, che non rappresenti un ostacolo allo sviluppo di questo nuovo settore dell’aviazione, che promette interessanti prospettive anche dal punto di vista imprenditoriale e occupazionale”.