Per il 77% dei lavoratori europei le stampanti sono fondamentali per lavorare con più produttività. E per l’83% un ufficio senza carta “non è uno scenario realistico”. Inoltre, del 4% che ha rivelato di non avere una stampante in ufficio, la metà ha intenzione di acquistarne una. Sono alcuni dei dati che emergono da uno studio indipendente commissionato da Epson su un campione di 3.600 dipendenti in Europa.
“Dal nostro studio – afferma Flavio Attramini, head of business sales di Epson Italia – risulta evidente che, nonostante i progressi in campo digitale, le persone continuano a lavorare con la carta e per determinate attività preferiscono stampare invece che lavorare sullo schermo”. Dalla ricerca è emerso che l’88% degli intervistati stampa in media 21 lavori al giorno. I più frequenti sono report, subito seguiti dagli allegati alle e-mail e dalle e-mail.
“La realtà è che le aziende hanno bisogno di stampare per permettere agli impiegati di lavorare più efficacemente e per aumentare la produttività. Tutto questo cercando di limitare l’impatto sull’ambiente – prosegue Attramini – Ad esempio, con la stampa a getto d’inchiostro, le aziende possono ottenere fino al doppio del numero di stampe rispetto a stampanti e fotocopiatrici laser di analoghe dimensioni, consentendo una riduzione dei rifiuti del 95% e con consumi energetici nettamente inferiori”.
Secondo il futurologo Jack Uldrich “l’ufficio senza carta non si è concretizzato per lo stesso motivo per cui i forni a microonde non hanno sostituito quelli tradizionali. Ogni tecnologia presenta vantaggi unici e tangibili e la carta non fa eccezione. Si potrebbe affermare che è il più importante strumento mai inventato per trasmettere, condividere e diffondere informazioni. Infatti, recenti studi scientifici hanno dimostrato che le persone comprendono e assimilano le informazioni fornite molto meglio su carta rispetto a quelle presentate in formato elettronico”. Questo dato potrebbe spiegare perché il 61% degli intervistati ha affermato che ritiene “più probabile commettere errori nel modificare un documento elettronico rispetto a uno stampato.”
“È ovvio che il progresso tecnologico sta cambiando il modo in cui le persone lavorano. Tuttavia, per leggere, modificare e condividere documenti quali report, email e allegati, chi lavora in ufficio, dai ‘baby boomers’ ai ‘millennials’ – conclude Attramini – preferisce comunque la tangibilità della versione stampata”.