CDA

Auditel, scoppia la guerra sull’affidabilità

Sotto accusa il sistema di rilevamento di ascolti: Rai e Mediaset sarebbero a conoscenza dell’ubicazione dei meter. E anche il modello del panel non funziona più: distribuzione della torta pubblicitaria centrata sul comportamento di fasce di popolazione ancora non toccate dalle nuove tecnologie

Pubblicato il 14 Nov 2012

netflix-120928150102

Riscoppia la polemica sull’indipendenza dell’Auditel. Durante il Cda di Auditel di stamani è stato consegnato a tutti i consiglieri un documento in cui si evidenziano alcune criticità sulle modalità di rilevazione dei meter e sulla neutralità della società rispetto ai broadcaster, soprattutto i più grandi.

Il primo punto critico: Rai e Mediaset potrebbero essere a conoscenza delle città dove i meter sono ubicati. A sostegno dell’ipotesi il fatto che nel corso nel 2011, nelle fasi di switch off, Rai e Mediaset sono riuscite a garantire una risintonizzazione quasi immediata dei ricevitori delle “famiglie Auditel” rispetto agli altri player che hanno invece impiegato tempi più lunghi.

In Lombardia, ad esempio, è stata molto alta la percentuale di famiglie che si è rapidamente sintonizzata su Canale 5 (61,7%) e su Rai 1 (72.5%) già dal primo giorno, con un differenziale verso La 7 rispettivamente di -26,7% e -37,5%. Si tratta di numeri che portano a pensare che la copertura Auditel non sia basata solo sulla popolosità del bacino di utenza, ma anche sulla conoscenza dell’ubicazione dei rilevatori. Per questo viene richiesto, all’interno del documento, l’intervento urgente di un istituto terzo indipendente che verifichi la ricevibilità dei canali diversi da Rai e Mediaset da parte del panel campione nonché il comportamento del fornitore Nielsen Tam per accertare eventuali comportamenti discriminatori nei confronti dei broadcaster minori.

A non convincere è anche il cosiddetto criterio di stratificazione del panel che dovrebbe rappresentare l’universo delle famiglie italiane scelte in base a una serie standard di caratteristiche socio-demografiche. Secondo il documento le modalità di scelta del campione non rispondono più alle esigenze di un mercato sempre più caratterizzato da forti cambiamenti tecnologici – aumenta il numero di chi fruisce dei contenuti tv sul web o su altre piattaforme – determinando una “sottorappresentazione” della tipologia di utenti a favore dei nuclei cosiddetti tradizionali che incidono fortemente sulle rilevazioni: il 7,5% dei casi diventa responsabile del 22% degli ascolti.

Un simile modello, dunque, introduce pesanti distorsioni sulla rappresentatività del campione – quindi sulla sua efficacia – attestando una sorta di “premio” a chi consuma più tv in modo tradizionale, in genere anziani a bassa scolarità affezionati ai canali tv collocati ai primi posti del telecomando. Anche in questo caso nel testo consegnato ai membri del Cda si chiede l’intervento di un soggetto terzo che approfondisca la situazione.

Il documento propone quindi di cambiare la composizione del panel, passando dalle famiglie ai singoli individui e incentrare le rilevazioni su apparecchi diversi rispetto alla televisione, quali smartphone e tablet.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Iniziative
Social
Analisi
Video
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati