OLTRE IL GIARDINO

Provaci ancora Google (con la Tv)

Lanciato Chromecast, ma i contenuti sono ancora pochi. Le aziende hi-tech
possono sviluppare interfacce migliori per guardare la Tv rispetto alle goffe Epg

Pubblicato il 04 Ott 2013

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oogle ha spesso adottato una peculiare strategia di sviluppo prodotti: ne lancia moltissimi per poi vedere quale funziona. Nel caso della televisione, il risultato è spesso stato deludente. Ora Google ci riprova, con un nuovo gadget da $35 chiamato Chromecast. Chromecast è un dispositivo, grande quanto un pollice, che si attacca direttamente alla Tv e, tramite una rete wi-fi, la connette a internet. Al momento, la programmazione disponibile è alquanto limitata rispetto a dispositivi concorrenti come Apple Tv e i set top box Roku. Ma il dispositivo di Google è molto più economico – gli altri costano $100 – e altrettanto semplice da usare, se non di più. Diversamente dai box Apple e Roku, Chromecast non ha bisogno di un telecomando. Al suo posto utilizza uno smartphone Android, un tablet, ma anche iPhone e iPad.

Si sceglie cosa guardare sul dispositivo mobile, questo manda le istruzioni via internet al servizio che si è scelto di guardare, e il servizio inizia lo streaming dei contenuti sul televisore. Qui si arriva al maggiore inconveniente di Chromecast: non c’è ancora molto da guardare. Un box Roku dà accesso a qualcosa come 750 fonti di programmazione, alcune delle quali altamente specializzate. Tanto Roku quanto Apple Tv offrono servizi popolari come Hulu Plus e Hbo Go di Time Warner. E Apple Tv aggiunge i contenuti da iTunes e la possibilità di streaming direttamente dai dispositivi con sistema operativo iOs tramite la tecnologia AirPlay. Con Chromecast si è limitati a Netflix, a YouTube, di proprietà della stessa Google, e Google Play. C’è anche la possibilità di vedere sullo schermo Tv i contenuti a cui si ha accesso via Pc utilizzando il browser di Google, Chrome.

Questa funzionalità al momento è ancora in beta. Chromecast è senz’altro un prodotto che aggira la scarsità di servizi web native supportati da apparati Tv, e questo lo rende una buona scelta, che diventerà anche più attraente man mano che Google stringerà accordi sui contenuti con nuovi partner. Recentemente infatti ha preso contatti con media company per ottenere licenze che consentano lo streaming della tradizionale programmazione televisiva su un servizio di internet Tv.

Tutte le aziende tecnologiche che vogliano lanciare un servizio video devono affrontare una sfida fondamentale: se non possono battere la Tv via cavo o via satellite sul prezzo e offrire lo stesso line up di canali, non si capisce perché il consumatore dovrebbe sceglierle. Una possibile risposta è che le aziende tecnologiche possono sviluppare interfacce migliori per guardare la televisione rispetto alle goffe Epg messe a disposizione dagli operatori Tv. Negli ultimi anni Google ha fatto diversi passi per espandere la sua azione nel campo della Tv e dell’online video, tra cui finanziare programmazione originale per YouTube, lanciare un regolare servizio via cavo sulla propria rete in fibra a Kansas City, e sviluppare un software Google Tv da installare nei set top box.

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