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L’onda di Netflix travolge l’Europa

Mentre cresce l’attesa per l’arrivo in Italia, si conferma il ruolo della società per la crescita dell’ultrabroadband. La rubrica di Augusto Preta

Pubblicato il 09 Ott 2015

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Mentre cresce l’attesa per l’imminente arrivo di Netflix in Italia (assieme a Spagna e Portogallo), emerge con maggiore evidenza il successo della società di Reed Hastings anche nei mercati europei, nei quali ha fatto il suo ingresso alla fine dello scorso anno.

Secondo l’ultimo rapporto Sandvine Global Internet Phenomena Report, il servizio di subscription video on demand registra infatti attualmente circa il 10% del picco di traffico downstream in Austria e Francia, aumentando sensibilmente la quota complessiva in Europa, che passa dal 3,44% di un anno fa, quando era presente solo in alcuni paesi del Nord Europa, Olanda, Irlanda e Regno Unito, a oltre il 5% attuale.

Sebbene dunque l’Europa continui a presentare un mix di mercati consolidati ed emergenti, contraddistinti da diversità culturali, economiche, tecnologiche e linguistiche, che rendono qualsiasi analisi su base regionale estremamente complicata, aggravata dal fatto che diversi servizi e applicazioni possono variare per penetrazione e disponibilità in base alla singola nazione, ciò che risulta ormai indiscutibile e da tempo inarrestabile è la crescita e il primato dello streaming video, che rappresenta la modalità di utilizzo ampiamente più utilizzata tra i servizi di rete.

Il Real Time Entertainment è infatti la categoria top traffic responsabile di quasi il 50% del traffico di picco. In base allo specifico paese, comunque, questa percentuale varia in maniera molto consistente, dal 20% al 67% del traffico downstream. Tale fluttuazione è dovuta in gran parte alla disponibilità dei servizi video Over the Top nei diversi paesi, così come dalla velocità dei servizi e dei contenuti resi disponibili agli utenti. In Europa, l’utilizzo mensile è di 28,2 GB, con una media di 10,1 GB, numeri significativamente inferiori a quanto osservato in Nord America. Peraltro i paesi con accesso a servizi di streaming video come Netflix o BBC iPlayer registrano quote maggiori di traffico sulle loro reti, vicine alle medie statunitensi.

Ne discende che l’impatto dell’espansione di Netflix sulle reti broadband in Europa non si limita solo alla grande fame di banda che il servizio richiede, ma conferma anche il suo ruolo di driver della domanda, essenziale per lo sviluppo delle reti ultra-broadband. Tutto ciò non può che attirare l’attenzione degli operatori di rete di tutto il mondo, alla ricerca di servizi in grado di attrarre e soddisfare sempre di più i bisogni dei loro utenti e la crescente domanda di banda che tutto questo richiede.

Una situazione che accomuna tutti i paesi in cui Netflix è presente e che si estenderà ragionevolmente anche all’Italia, a partire dalle prossime settimane.

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