A GIUGNO IL DECRETO DIGITALIA

Passera: “Sull’Agenda digitale ci mettiamo la faccia”

Il ministro per lo Sviluppo economico: “A giugno il decreto Digitalia. Ma le norme non bastano, servono azioni di incentivo alla domanda. Aspettiamo il contributo di tutti”. Al vaglio la creazione di una struttura unica di coordinamento dei progetti: “Ci sono troppe agenzie, bisogna avere il coraggio di superare il passato”

Pubblicato il 11 Apr 2012

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"Sull’Agenda digitale ci mettiamo la faccia": il ministro per lo Sviluppo economico, Corrado Passera, nel suo iintervento all’ talian Digital Agenda Annual Forum di Confindustria Digitale ha acceso i riflettori sull’importanza del "piano" a cui lavora la squadra di governo. "Ci siamo presi un impegno: i progetti sono tanti e articolari. Ci sono da recuperare i ritardi accumulati dall’Italia in acluni settori ma non dimentichiamoci che non siamo dietro a nessuno in quanto a iniziative. Abbiamo creato una squadra stabile e probabilmente aggiungeremo una struttura di coordinamento di tutti i progetti. Ci sono troppe agenzie e dobbiamo avere il coraggio di superare il passato". Il ministro ha inoltre annunciato che il decreto Digitalia sarà messo a punto “entro giugno”: "Si tratta di un provvedimento legislativo che conterrà norme per lo sviluppo dell’Agenda digitale, un vero e proprio pacchetto di spinta”. Passera auspica l’intervento di tutte le forze in campo, a partire da Condindustria Digitale per un piano da realizzare “tutti insieme per realizzare un provvedimento legislativo il più possibile condiviso”, osservando comunque che in questo campo “le norme possono aiutare” ma non sono sufficienti. Un ruolo importante, nel digitale, la riveste anche l’offerta che – ha ricordato il ministro – “crea la domanda”.

Nel rilevare l’opportunità della collaborazione tra pubblico e privato in questo settore e il diverso ruolo che può rivestire l’amministrazione centrale da quella locale, il ministro ha rilevato che il tutto va portato avanti con un pensiero e con uno standard comune. "È giusto – ha sottolineato – che ognuno vada avanti per la sua strada, se è vero che ogni regione e ogni zona deve individuare che tipo di soluzione è più idonea, ma attenzione a non perdere soldi e tempo come in passato perché non c’era uno standard comune”.

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