STUDIO BILLENTIS

Fatturazione elettronica: per la PA italiana possibili risparmi fino a 3 miliardi l’anno

Billentis: la migrazione a soluzioni di e-invoicing da parte degli enti pubblici chiave di volta per l’efficienza economica. Stimati tagli per 80 milioni per la sola città di Roma

Pubblicato il 10 Mag 2012

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Nella PA europea risparmi per 40 miliardi di euro l’anno con la migrazione alla fatturazione elettronica. Lo dice un report firmato Billentis da cui emerge come l’amministrazione sia uno dei settori che si trova a gestire il maggior numero di fatture: basti pensare al fatto che il 45-65% delle aziende di ogni Paese è fornitore della PA.

Le iniziative di E-invoicing nel settore pubblico sono quindi fondamentali per lo sviluppo dell’Europa, consentendo una riduzione dei costi fino a 40 miliardi di euro all’anno. In Italia la Pubblica amministrazione potrebbe risparmiare fino a 3 miliardi di euro all’anno. Per gli enti pubblici della sola Roma i risparmi si attesterebbero intorno a 80 milioni di euro.

Billentis stima che quest’anno il mercato della fatturazione elettronica registrerà una crescita del 30% rispetto al 2011. Nonostante questo, il tasso di adozione rimane ancora basso: in Europa solo il 18% delle fatture viene gestito elettronicamente. La Commissione Europea ha stabilito una Agenda Digitale, fissando per il 2020 il termine entro cui la modalità di fatturazione prevalente dovrà essere quella elettronica. E’ quindi necessario lavorare da subito per rimuovere le barriere che ancora ne frenano l’adozione.

A livello globale solo il 5% delle fatture viene gestito elettronicamente mentre nelle aziende di grandi dimensioni è difficile calcolare il volume esatto delle fatture. Inoltre il 10-15% delle fatture richiede un sollecito, allungando i tempi e costi per la gestione del processo e il 10% dei dati inseriti manualmente contiene errori. Tipicamente, infine, una fattura viene duplicata sei volte.

“I Governi di tutto il mondo stanno cercando nuovi modi per ridurre i costi e l’E-invoicing è un passaggio obbligato – spiega Martin Hurley, Vp e General Manager, Outsourcing Services di Ricoh Europe che ha sponsorizzato lo studio – Uno dei principali ostacoli da superare è rappresentato dalla difficoltà di gestire il passaggio da cartaceo a digitale. Considerati i volumi di fatture trattati, per gli enti pubblici è importante affrontare questo cambiamento in maniera strutturata e con il supporto di un partner con competenze ed esperienza in questo ambito. Solo così è possibile raggiungere i traguardi prefissati dall’Agenda Digitale”.

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