La spending review spinge anche sulla PA digitale, soprattutto nel comparto scuola. Il primo passo vreso lo switch digitale è quello delle pagelle, che già nell’anno scolastico 2012-2013 saranno disponibili in modalità esclusivamente digitale. “A decorrere dall’anno scolastico 2012-2013 – si legge nel documento finale approvato dal Governo – le istituzioni scolastiche ed educative redigono la pagella degli alunni in formato elettronico. La pagella elettronica ha la medesima validità legale del documento cartaceo ed è resa disponibile per le famiglie sul web o tramite posta elettronica o altra modalità digitale”. Chi ha problemi a ricevere documenti in formato digitale non dovrà comunque preoccuparsi: “resta comunque fermo il diritto dell’interessato di ottenere su richiesta gratuitamente copia cartacea del documento redatto in formato elettronico”.
Stessa procedura per le iscrizioni: le scuole avranno l’obbligo di comunicare al Miur i dati degli aluunni solo per via telematica. “A decorrere dall’anno scolastico 2012-2013, le iscrizioni alle istituzioni scolastiche statali di ogni ordine e grado per gli anni scolastici successivi avvengono esclusivamente in modalità on line attraverso un apposito applicativo che il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca mette a disposizione delle famiglie”.
Novità importanti anche per i docenti che dovranno cambiare le modalità di registrare votazioni e assenze. Il decreto dice basta ai registri cartacei e battezza quelli elettronici. “A decorrere dall’anno scolastico 2012-2013 le istituzioni scolastiche e i docenti adottano registri online e inviano le comunicazioni agli alunni e alle famiglie in formato elettronico”.
Le procedure non comporteranno spese. Avvalendosi, evidentemente, delle attrezzature informatiche già presenti nelle scuole e di software amministrativi già di proprietà dello Stato, il testo prevede che “all’attuazione delle disposizioni del presente articolo si provvede con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica”.
Oltre alla scuola digitale, la spending review dà la stura al passare al Voip e alle videoconferenze con l’obiettivo di tagliare le spese di comunicazione. Il governo punta a risparmiare 4,5 miliardi di euro entro la fine dell’anno, 10,5 miliardi nel 2013 e 11 miliardi nel 2014.