FONDI EUROPEI

Banda larga, per la Sicilia 436 milioni di investimenti

All’isola andranno 282 miloni di fondi Fesr e 8,5 del Psr, su un totale di 11 miliardi destinati all’Italia. Ferruccio Donato (Cgil): “Entro il 2016 il 57% della popolazione sarà raggiunto dal servizio. Per una volta la Sicilia non è in ritardo rispetto al resto del Paese”

Pubblicato il 30 Gen 2015

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Con la programmazione europea 2014/2020 la Sicilia potrà disporre di oltre 282 milioni di euro (già inseriti del Fesr) e di 8,5 milioni del Psr (piano sviluppo rurale) per la realizzazione di reti a banda larga e ultralarga e per la crescita digitale, sul totale di finanziamenti per il Paese di 11 miliardi. Questi si aggiungeranno ai 75 milioni della vecchia programmazione, destinati a portare la Banda larga in 60 comuni dell’isola; ad altri 35 milioni per il superamento del digital divide e a 36 milioni per la rete a servizio della pubblica amministrazione (Ran), come da accordo di programma RegioneMise, per un totale di oltre 436 milioni di euro.

Sono i numeri emersi nel corso del convegno “Banda larga e crescita digitale”, organizzato dalla Cgil Sicilia, “finalizzato – spiega Ferruccio Donato a nome del sindacato – ad accendere i riflettori su una grande opportunità che si apre per la Sicilia, ma anche a lanciare un allarme: occorrerà non perdere battute e avere le idee chiare sulla direzione verso cui procedere, altrimenti si rischia che questi fondi, come è già avvenuto con la dotazione del Pac, vengano dirottati altrove. Noi invece chiediamo che vengano implementati”. “Da ora al 2016 – sottolinea Donato – secondo Infratel, il 57 % della popolazione sarà raggiunta dalla Banda larga”.

Dopo l’impasse iniziale, spiegano dalla Cgil Sicilia, l’iter della vecchia programmazione si è sbloccato, il 4 agosto sono stati pubblicati i bandi per i primi due obiettivi, il 18 dicembre sono state aperte le buste delle offerte. Ad aggiudicarsi i bandi, ha annunciato Salvatore Lombardo, Ad di Infratel, è stata Telecom Italia, unico partecipante alla gara. Il primo intervento, per un finanziamento pubblico di 75 milioni, è destinato a portare la banda ultralarga in 142 comuni siciliani, 82 in più rispetto ai 60 inizialmente previsti dall’Accordo di programma RegioneMise. Il secondo è finalizzato al superamento del digital divide, per un investimento pubblico di quasi 10 milioni, a cui ne saranno aggiunti 6 milioni privati.

“Completato l’iter della vecchia programmazione, che chiediamo venga accelerato – prosegue Donato – bisognerà essere tempestivi anche rispetto alla nuova programmazione. Ecco perché come Cgil sollecitiamo l’immediato insediamento di una task force, che consenta di andare più velocemente rispetto ai tempi della politica”.

“La Regione – aggiunge Alfio La Rosa (Cgil Sicilia) – dovrà in pratica definire i propri piani nei vari ambiti: dalla salute, alla scuola, dalla giustizia al complesso della pubblica amministrazione. Il salto determinerà vantaggi non solo sul piano dei servizi ma per l’’intera economia e per il sistema delle imprese. Esiste già una bozza di programmazione, ma su questa deve essere ancora avviato il confronto con il partenariato sociale”.

“Per una volta – conclude Donato – la nostra regione non è in ritardo rispetto al resto del paese, che tuttavia è indietro rispetto all’Europa. Il governo sta lavorando alacremente per superare il gap e non ci possiamo permettere di restare indietro o di perdere questa importante opportunità”.

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