E-fattura B2B, Tumietto: “Le Pmi scelgano il digitale o moriranno”

L’esperto del Forum italiano della Fattura elettronica spiega a CorCom i benefici derivanti dall’entrata in vigore delle norme appena approvate dal Cdm: “Si liberano risorse da reinvestire in nuovi servizi”. E sul gap culturale: “Non servono piani di sostegno, nel mercato sopravviverà solo chi decide di innovare”

Pubblicato il 21 Apr 2015

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“Un punto di partenza importante per dare una spinta alla digitalizzazione delle imprese italiane, soprattutto quelle medie e piccole”. Daniele Tumietto, commercialista e componente del Forum italiano della Fattura elettronica presso l’Agenzia dell’Entrate, spiega a CorCom gli effetti che il decreto legislativo approvato dal governo che regola la fatturazione digitale B2B avrà sul sistema Paese.

Le Pmi italiane soffrono di un digital gap che è storicamente culturale. E’ sufficiente regolare la fatturazione digitale per superare questo gap o non servono azioni di “alfabetizzazione” a supporto?

Il decreto legislativo, licenziato dal Cdm e che ora passa al vaglio delle commissioni parlamentari competenti, non obbliga le imprese a usare il digitale ma ne stimola la diffusione tramite incentivi premiali. Si tratta di una scelta, a mio avviso, più efficace per spingere sull’innovazione.

Ci spieghi perché.

A quelle imprese che scelgono la fatturazione elettronica verranno garantiti tempi rapidi sui rimborsi Iva: una vera e propria corsia preferenziale per ottenerli entro l’anno in cui maturano. Inoltre spariscono gli adempimenti introdotti con il cosiddetto “spesometro”, l’obbligo di trasmissione telematica dei corrispettivi e quello relativo alle operazioni con i paradisi fiscali. In sintesi: chi sceglie la fattura elettronica avrà meno obblighi e controlli.

Non servono programmi di “alfabetizzazione” per sostenere le imprese che restano indietro?

Io credo che sia il mercato a dover decidere, se così si può dire. Mi spiego: chi sceglie il digitale avrà un vantaggio competitivo determinato dall’innovazione dei servizi e dalla liberazione di risorse. Chi innova cresce, chi non lo fa è destinato a morire. E se proprio vogliamo pensare a programmi di sostegno, credo che bisognerebbe coinvolgere tutti i player, compresi i professionisti. Insomma, nelle Camere di Commercio, oltre al Digital Champion di turno, a spiegare la fatturazione elettronica ci dovrebbero essere rappresentanti di aziende che vendono servizi di fatturazione e professionisti che lavorano nel settore.

Cosa prevede il decreto nello specifico?

Che da dal 1° gennaio 2017 la fattura elettronica sarà estesa anche alle transazioni tra partite Iva , quelle che tecnicamente si chiamano business to busines. Artigiani, commercianti e professionisti potranno optare per la trasmissione telematica alle Entrate di tutte le fatture emesse e ricevute utilizzando la piattaforma elettronica già usata per i rapporti tra fornitori e pubbliche amministrazioni, ovvero il Sistema di interscambio sviluppato da Sogei. E sempre Sogei farà da ente “conservatore” per le piccole imprese. Si tratta di un sistema che semplificherà notevolemente il rapporto tra Fisco e contribuenti.

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