ISTRUZIONE

Digital reading, i 15enni italiani tengono il passo con l’Europa

Lo studio del Miur sulle competenze digitali degli studenti italiani: il 15,7% non sa destreggiarsi tra “contenuti complessi” online. Ma il punteggio medio è leggermente superiore alla media Ocse. Circa un quarto sono “strong performer”, l’8% è “top performer”

Pubblicato il 12 Gen 2016

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I quindicenni italiani sono al passo con i loro coetanei del resto d’Europa in quanto a competenze digitali: navigano agevolmente sul Internet, anche se incontrano qualche difficoltà di fronte a ricerche approfondite. Utilizzano il Pc più a casa che a scuola, non hanno difficoltà nelle prove internazionali di lettura in digitale. Nota dolente: il 15,7% non ha il livello minimo di abilità per destreggiarsi senza problemi fra i contenuti di ipertesti complessi. Sono i risultati che emergono da “Studenti, computer e apprendimento: dati e riflessioni”, il focus del ministero dell’Istruzione, Università e ricerca sui quindicenni italiani, che analizza gli esiti delle prove di lettura in digitale dell’indagine Ocse Pisa 2012.

Le competenze digitali degli studenti e la formazione degli insegnanti sono fra gli obiettivi qualificanti del Piano Nazionale Scuola Digitale del Ministero che, spiega viale Trastevere, ”non prevede un semplice dispiegamento di tecnologia nella scuola, ma punta alla costruzione di una visione di educazione nell’era digitale”.

Nelle prove di lettura in digitale gli studenti italiani hanno ottenuto un punteggio medio di 504, superiore alla media Ocse di 497. Ma pochi sono i ragazzi con le performance più elevate. Quattro sono infatti i livelli di competenza previsti dalle prove (dal 2 al 5). Il 32% degli studenti risulta avere capacità elevate di navigazione e sa districarsi in Rete fra testi di formato diverso cercando le informazioni richieste. Il 23,8% si posiziona al livello 4 (Strong Performers) e l’8,2% al livello 5 (Top Performers). Competenze che risultano in linea con la media Ocse: 8% Top Performers e 22,1% Strong Performers.

Il 31,4% degli studenti italiani si attesta sul livello intermedio, il 3 (Moderate Performers), sopra la media Ocse pari al 29,9%. Mentre il restante 36,6% rientra nelle categorie più basse: il 20,9% e’ al livello 2 (Low Performers) e 15,7% sotto il livello 2. Risultati comunque migliori rispetto alla media Ocse.

Un altro dato riferito all’Italia riguarda le capacità di navigazione dei ragazzi quando devono svolgere compiti scolastici. Se quando si tratta di affrontare una navigazione semplice e molto generica sono sopra la media Ocse, scendono sotto la media quando è richiesto loro di svolgere una ricerca più mirata. Il 67% dei quindicenni italiani usa il pc a scuola contro il 72% della media Ocse, il 99% ha almeno un pc a casa contro il 96% della media Ocse. Un risultato generale evidenziato dallo studio è che i punteggi nei test di Digital Reading sono migliori nei Paesi in cui gli studenti fanno un uso equilibrato del computer, tanto a scuola quanto a casa.

Nel rapporto tra numero di studenti e disponibilità di computer, l’Italia si attesta di poco sotto la media Ocse (4,1 contro 4,7), mentre risultano ancora basse le percentuali di utilizzo della Rete per fare i compiti: 28,8% a scuola (41,9% media Ocse) e 49,1% a casa (54,9% media Ocse). Positivo è il dato relativo alla dipendenza da Internet (intesa come navigazione per oltre 6 ore al giorno): l’Italia si attesta al 5,7%, contro la media Ocse del 7,2% e le punte del 10% di Paesi come Danimarca, Olanda e Grecia e del 13% della Svezia.

Intanto giovedì 14 novembre, presso il Salone della Comunicazione del Miur, sarà siglato il protocollo d’intesa fra il Miur, Fastweb ed Eppela che ha al centro il progetto ‘FastUp School’. Il progetto fa uso della omonima piattaforma di crowdfunding dedicata al settore scolastico per la realizzazione di progetti di innovazione nelle scuole coerenti con il Piano Nazionale Scuola Digitale e selezionati mediante protocolli in Rete.

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