IL PROVVEDIMENTO AGCOM

Ftth, per FiberCop scatta l’obbligo di fornitura dei servizi di accesso passivo



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La misura, disposta nell’ambito dell’approvazione dell’analisi dei mercati di accesso alla rete fissa 2024-2028, riguarda le infrastrutture full e semi Gpon e quelle P2P su rete secondaria e end-to-end. Condizioni tecniche ed economiche eque, ragionevoli, trasparenti e non discriminatorie, attraverso apposite offerte da sottoporre all’approvazione dell’Autorità e che possono tener conto anche dei contratti già stipulati dagli operatori. Via anche alla nuova mappatura geografica

Pubblicato il 2 mag 2024



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FiberCop, la wholesale company di Tim, avrà l’obbligo di fornire i servizi di accesso passivo sulla rete Ftth (Full-Gpon, Semi-Gpon, P2p su rete secondaria ed end-to-end) a condizioni tecniche ed economiche eque, ragionevoli, trasparenti e non discriminatorie. Lo stabilisce un provvedimento dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.

In particolare, il Consiglio dell’Agcom, nella seduta del 30 aprile 2024, ha approvato – con quattro voti favorevoli e con il voto contrario della Commissaria Elisa Giomi – la delibera che conclude l’istruttoria relativa all’analisi coordinata dei mercati dell’accesso alla rete fissa di Tim, ai sensi dell’art. 89 del Codice delle comunicazioni elettroniche.

Tim e FiberCop dovranno quindi predisporre apposite offerte, da sottoporre all’approvazione dell’Autorità, che tengano conto anche dei contratti già stipulati dagli operatori.

“Notizia positiva per Tim che potrà beneficiare della delibera di AgCom da subito in alcune aree geografiche e per alcuni servizi. Non solo, se si completerà il processo di vendita della rete a Kkr, la nuova società dei servizi avrà mani più libere sul fronte delle offerte commerciali, venendo meno i vincoli (test di replicabilità ex ante) legati alle offerte regolamentate. Questi vincoli passeranno invece alla Netco, e questo richiederà un’ulteriore analisi di mercato per valutare le implicazioni per la società di rete, controllata da Kkr e al 20% partecipata dal Mef”, dichiara la banca di investimenti Intermonte commentando il provvedimento.

L’analisi di Agcom

Il testo approvato – acquisiti i pareri favorevoli dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato e della Commissione europea – include l’analisi dei mercati dei servizi di accesso locale all’ingrosso e dei servizi di capacità dedicata all’ingrosso (ai sensi della raccomandazione n. 2020/2245/Ue) nonché dei servizi di accesso centrale all’ingrosso del mercato (ai sensi della raccomandazione n. 2014/710/Ue).

In particolare, l’evoluzione registrata nei mercati, soprattutto in termini di copertura delle reti in fibra degli operatori e di vendite dei servizi, conduce a una nuova e più aggiornata dimensione geografica dei mercati, rispetto a quelle delle precedenti analisi.

Il provvedimento adottato riguarda per la prima volta un orizzonte quinquennale (2024-2028) in coerenza con gli obiettivi di stabilità e predicibilità regolamentare richiesti dalla normativa europea e dal Codice delle comunicazioni elettroniche. L’analisi dimostra che il mercato dei servizi di accesso centrale all’ingrosso (bitstream) risulta competitivo e, in quanto tale, non più suscettibile di regolamentazione ex ante. Conseguentemente viene rimossa la regolamentazione vigente in capo a Tim (con una sunset clause di diciotto mesi per gli obblighi di accesso, a tutela del mercato).

Si aggiornano anche le previsioni specifiche per la regolamentazione del processo di decommissioning della rete in rame di Tim, per favorire la migrazione dei clienti finali da servizi legacy verso le nuove tecnologie in un contesto di tutela per il mercato e i consumatori.

Il quadro regolamentare definito potrà essere riesaminato prima della scadenza dei cinque anni qualora si completi il percorso di separazione proprietaria della rete di Tim annunciata nel mese di gennaio 2024.

Le aree su cui è possibile intervenire

Con riferimento ai mercati dei servizi all’ingrosso di accesso locale e dei servizi di capacità dedicata, l’analisi ha individuato le aree del Paese pienamente concorrenziali (14 Comuni per il mercato dei servizi di accesso locale e quattro Comuni per quello dei servizi di capacità dedicata), in cui sono rimossi gli obblighi regolamentari attualmente in capo a Tim, rispetto alle aree del Resto d’Italia in cui viene confermata la posizione di significativo potere di mercato di Tim (unitamente alla controllata FiberCop) e, conseguentemente, l’imposizione di misure correttive previste dal Codice.

Viene altresì individuato un insieme di Comuni maggiormente contendibili (95 Comuni per il mercato dei servizi di accesso locale e 67 Comuni per quello dei servizi di capacità dedicata), nei quali, essendo stata riscontrata una pressione concorrenziale significativa, ma non ancora consolidata, viene alleggerito il solo obbligo di controllo dei prezzi per i servizi Vula e di capacità dedicata. La lista dei Comuni contendibili sarà soggetta a una revisione annuale.

Le nuove linee guida per le tariffe

Per gli altri servizi di accesso alla rete dell’operatore incumbent nelle diverse architetture, il provvedimento, in applicazione delle metodologie consolidate, stabilisce il livello dei prezzi sulla base del criterio dell’orientamento al costo, inclusa la remunerazione del capitale investito, avendo a riferimento la rete Ftth come modello efficiente di rete. In particolare, si stabilisce un glide path progressivo per l’applicazione degli incrementi tariffari dei servizi in rame e misto rame-fibra a partire dall’anno 2025.

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