Le questione delle deleghe rischia di diventare una vera e propria grana per il neonato governo Letta. In queste ore si parla con con insistenza dell’ipotesi di spacchettare alcune competenze ministeriali chiave. Tra questa spicca quella alle Comunicazioni che farebbe gola al Pdl. Il partito di via dell’Umiltà, infatti, vorrebbe tenere per sé questa “competenza pesante”, che ora fa capo al ministero dello Sviluppo economico guidato dall’esponente del Pd, Flavio Zanonato, per affidarla a Maurizio Lupi (Pdl), neo ministro delle Infrastrutture.
Sarebbe dunque in corso un braccio di ferro tra il Pdl – favorevole a uno spacchettamento – e il Pd che punterebbe a lasciare invariata la struttura voluta da Corrado Passera, che aveva avocato a sé l’intera materia delle Tlc, che comprende tv reti e internet, per affidarla a un viceministro o a un sottosegretario ma sempre alle dipendenze del Mise. Stando a quanto risulta al Corriere delle Comunicazioni, il Partito democratico avrebbe l’intenzione di affidare le Comunicazioni a un tecnico per evitare rotture con il Pdl e, allo stesso tempo, assicurare competenza a un settore decisamente strategico per il rilancio del Paese.
Per quanto riguarda l’Agenda digitale, la cui governance il governo Monti aveva spacchettato tra Miur, Mise e Funzione pubblica, Letta avrebbe intenzione di rafforzare i poteri del ministero dell’Istruzione, forte di un nome come quello di Maria Chiara Carrozza, ex rettore della Scuola Sant’Anna di Pisa, da affiancare al responsabile Ricerca e Innovazione del Pd, Marco Meloni che potrebbe diventare sottosegretario proprio per “gestire” le questioni digitali sul tavolo del Miur (smart city, scuola digitale, Horizon 2020). Per la delega per l’editoria si farebbe il nome di Daniele Capezzone. Il dossier deleghe è nelle mani del sottosegretario Patroni Griffi.