Le applicazioni di collaboration, ovvero app e servizi per l’accesso ai contenuti mobili, la collaborazione e la produttività al lavoro, sono sempre più usate dalle aziende per migliorare la cooperazione tra team e ottenere risultati in tempo reale, ma la frammentazione delle opzioni crea uno scenario complesso e di difficile gestione per i dipartimenti IT. Presto non sarà più così: la maggior parte delle applicazioni di collaboration sarà disponibile allo stesso modo su desktop, telefoni cellulari, tablet e browser entro il 2016, prevede la società di ricerche Gartner.
“In passato, la collaborazione sui device mobili significava interazione tramite messaggi e telefonate”, osserva Monica Basso, research vice president di Gartner. “Oggi, smartphone e tablet hanno schermi più ampi, interfacce utente basate su tecnologia touch, identificazione del posizionamento geografico, connessioni robuste, foto e videocamera, funzionalità VoIp, e altro ancora. Tali caratteristiche abilitano una vasta gamma di applicazioni, sia tradizionali che nuove, che permettono ai dipendenti di un’azienda di comunicare al meglio tra loro, collaborare e usare contenuti”.
Oggi le iniziative mobile delle aziende mirano a risolvere specifici problemi e ruotano intorno all’uso di molteplici strumenti, vista la frammentazione del mercato e la mancanza di standardizzazione. Nei prossimi tre-cinque anni il panorama muterà: tutte le aziende useranno, secondo precise strategie, la mobile collaboration per fornire uno strumento in più ai loro dipendenti e anche per interagire con i clienti.
“Questo cambiamento è alimentato da tre trend”, continua la Basso: “Byod, file sharing su personal Cloud e crescente disponibilità di applicazioni mobili”. Portando infatti il proprio device in azienda, i dipendenti finiranno con l’usare anche le proprie app per migliorare la produttività e la collaborazione con i colleghi. Allo stesso modo, i servizi di condivisione file su Cloud personali si stanno espandendo, grazie ai nuovi device smart: Gartner pensa che, entro il 2016, la personal Cloud in media sincronizzerà e organizzerà almeno sei diversi tipi di device, in pratica conservando e muovendo file come documenti, foto, immagini e video tra terminali fissi e mobili. Intanto le applicazioni mobili hanno già trasformato Internet da un sistema web-centrico a un sistema app-centrico.
“Dare più controllo e strumenti ai dipendenti con soluzioni di mobile collaboration tramite device smart, personal Cloud sharing e applicazioni mobili è una scelta intelligente da parte delle aziende perché permette loro di innovare la loro organizzazione interna e restare competitive”, conclude l’analista di Gartner. “Tuttavia occorre evitare delle implementazioni male organizzate e frammentarie. Per impiegare con successo gli strumenti di mobile collaboration occorre un’analisi delle proprie esigenze di business, capendo i potenziali rischi e anche le eventuali limitazioni da imporre”.