Mancano ancora le conferme ufficiali, ma questa volta la trattativa sembra proprio in dirittura d’arrivo, con Maximo Ibarra (nella foto) destinato a guidare la nuova società. L’accordo tra Hutchison Whampoa e VimpelCom per la fusione delle loro attività mobili in Italia, sarebbe ormai alla definizione dei dettagli finali, e all’individuazione dei manager della società che scaturirà dalla fusione tra Wind e 3 Italia. Ad anticipare la notizia è Bloomberg, citando fonti vicine alla vicenda che hanno voluto rimanere anonime.
Le due compagnie avrebbero ormai raggiunto l’intesa nel designare il 46enne Ceo di Wind, controllata italiana di Vimpelcom, come numero uno del nuovo operatore. A Vincenzo Novari, che è alla guida di 3Italia, secondo le anticipazioni sarà destinato un posto in Consiglio d’amministrazione del nuovo operatore, e il compito di sovrintendere alle attività in Italia del miliardario Li Ka-Shing, a capo di Hutchison Whampoa.
Laureato in Scienze politiche ed economiche a Roma, Ibarra ha ottenuto un Mba nel 1994 presso la Scuola di Direzione aziendale Stoa’ e ha frequentato corsi di specializzazione in Telecomunicazioni presso l’Insead di Parigi e di General Management alla London Business School. Ibarra in passato ha lavorato in Telecom Italia Mobile e in Omnitel/Vodafone dal 1994 al 2001, dove ha ricoperto diversi incarichi nell’area Marketing fino a diventare Direttore Marketing dell’area Consumer. Dal 2001 fino al 2004 ha lavorato in Fiat Auto come Direttore Strategie e Business Development, in DHL come Direttore Commerciale e in Benetton Group come Direttore mondiale Marketing e Comunicazione. Nel 2004 torna nelle Telecomunicazioni in Wind a Roma, dove attualmente ricopre il ruolo di Amministratore Delegato e Direttore Generale. Dal 2005 insegna Marketing e Digital Marketing presso la Luiss Guido Carli.
I negoziati tra Hutchison e Vimpelcom sarebbero così focalizzate in questo momento sulla struttura della nuova entità, che arriverebbe a contare su 30 milioni di clienti in Italia e circa 6,4 miliardi di euro di ricavi secondo i dati 2014. Ma da risolvere rimane soprattutto il nodo della struttura azionaria della nuova entità, con le due società che secondo la fonte citata da Bloomberg si sarebbero impegnate a trovare una soluzione entro i prossimi tre mesi.
Al momento, comunque, non c’è ancora una decisione definitiva né sul management né sugli aspetti finanziari, e la trattativa potrebbe ancora incagliarsi, come è già successo a più riprese negli ultimi anni.
Un merger tra i due asset sancirebbe la nascita del più grande operatore mobile italiano per numero di clienti, in grado di lanciare la sfida all’attuale leader del mercato Italiano, Telecom Italia. Un processo che tra l’altro porterebbe alla riduzione del numero degli operatori mobili, che passerebbero da 4 a 3, con un significativo consolidamento del mercato mobile nel Paese, come era successo negli ultimi mesi in Germania, Austria e Irlanda.
All’inizio dell’anno Hutchison aveva raggiunto l’intesa con Telefonica per rilevare O2 per 16 miliardi di dollari, dando vita così al più grande operatore mobile del Regno Unito, operazione che ha rappresentato una pietra miliare negli sforzi di Li ka-Shing.