Banda ultralarga, Enel installerà 33 milioni di contatori “fiber-ready”

L’Ad Francesco Starace annuncia il piano che permetterà di portare la fibra nei condomini, senza nuovi scavi e incluse le aree più remote. L’azienda a caccia di tecnici e ingegneri. Test pilota in 25 città

Pubblicato il 30 Lug 2015

Enel porterà la fibra ottica nelle case degli italiani grazie alla sostituzione di 33 milioni di vecchi contatori, a costi “marginali”. In un’intervista all’Unità, Francesco Starace, Ad di Enel, spiega che l’Italia potrebbe risolvere uno dei ritardi strutturali grazie a “una opportunità gigantesca: la sostituzione di 33 milioni di contatori. Sono quelli installati da Enel nel periodo 2001-06, mentre le altre aziende municipalizzate da Acea a Iren ad A2A ne hanno installati più o meno altri 5 milioni. I nostri erano già oggetti digitali, ma con vita utile di 15 anni. Il nostro programma era di sostituirli tutti, ma si è aggiunta una opportunità incredibile: gli operai che vengono a casa possono sostituire il vecchio cantatore col nuovo ma infileranno anche questo cavetto (della fibra ottica, ndr) nel tubo e potranno passarlo per strada, senza scavare nulla. Il costo dell’operazione è marginale, perché il viaggio è già pagato dalla sostituzione del contatore e il costo del cablaggio in case notevolmente ridotto. Questi cavetti raccontano l’Enel di oggi. Anni fa erano ancora cavi rigidi, erano 20 volte più spessi”, mentre “oggi sono perfetti”.

“Dal 2016 al 2020 cambieremo tutti i contatori e faremo il cablaggio in tutta Italia, dalle grandi città al piccolo paesino di montagna, al casolare sperduto sull’Appennino”, continua Starace. “Noi ci offriamo solo per una soluzione razionale al problema della diffusione della banda larga, e a costi sicuramente inferiori. Nelle città non sarebbe bello esteticamente né economicamente utile vedere tanti armadi stradali quanti sono gli operatori interessati. Noi mettiamo a disposizione i nostri cavi fino ai condomini facendoci passare coppie di fibre ottiche, senza nuovi scavi”. In sisntesi, Enel porterà le fibre “ovunque c’è un’utenza elettrica e la digitalizzazione vedrà l’Italia nel 2020 come l’unico Paese al mondo interamente digitalizzato”, osserva l’Ad di Enel.

Per questa operazione “assumeremo tecnici e ingegneri”. L’investimento previsto ad oggi “è dell’ordine di 2,5/3 miliardi e la potenzialità digitale è davvero incredibile, i contatori saranno interfacciati con l’utente che saprà tutto sui suoi consumi esattamente come lo sapremo noi, in tempo reale”. Per la partenza dell’operazione, afferma Starace, “stiamo verificando con l’Autorità nazionale le ultime messe a punto delle funzionalità, le specifiche tecniche, i vantaggi per utenti sono molti e vi anticipo che stiamo studiando anche la possibilità di prepagare il consumo con un sistema tipo scheda telefonica che funzionerà per le seconde case a per le case in affitto”. Il design dei nuovi contatori è “ancora top secret. Entro settembre però sciogliamo tutti i dubbi”, conclude.

Rispondendo invece in conference call, Starace ha detto: “Quello che stiamo facendo è studiare 25 piccole e medie città situate nei vari cluster in cui l’Italia è stata divisa per la banda ultralarga; stiamo procedendo da soli e con altri operatori per stabilire quali possono essere le sinergie e la nostra partecipazione al progetto”.

“A settembre completeremo questo studio e potremo indicare quale sarà la nostra partecipazione – ha spiegato – Fermo restando quanto ho già detto e che ripeto: noi non vogliamo essere un altro operatore di tlc o il proprietario dei cavi ma l’operatore responsabile della posa e della manutenzione”.

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