Un investimento per 4,3 miliardi, 250 imprese coinvolte, 4.000 persone in campo: questi i numeri del piano Enel per sostituire 41 milioni di contatori di qui ai prossimi 15 anni, 32 milioni già entro il 2021 (29 milioni nel residenziale e 3 milioni nell’industria/commercio). Open Meter il nome del contatore di seconda generazione a firma dell’architetto Michele De Lucchi e progettato in Italia da E-distribuzione, che è stato “svelato” oggi all’Auditorium Enel di Roma in un evento che ha visto presente – oltre al padrone di casa all’Ad di Enel Francesco Starace e il capo delle reti Livio Gallo – il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni.
“Enel è da sempre protagonista a livello mondiale nella transizione energetica e l’Italia si posiziona fra i paesi leader anche in quanto a contributo solare”, ha detto Gentiloni. “Il piano smart meter di Enel punta a un risparmio fra il 2 e il 6% dei consumi elettrici e soprattutto mette in campo 4,4 miliardi di investimenti che possono arrivare a 6 miliardi. Un’operazione che creerà lavoro e darà ossigeno alla nostra economia”.
Nel presentare il nuovo Open Meter Starace ha evidenziato che “il processo è stato lungo per condividere potenzialità e specifiche tecniche con tutti gli operatori”. La roadmap di sostituzione dei vecchi contatori con quelli di seconda generazione è già partita. “Per la sostituzione dei 32 milioni di contatori attualmente operative in case e sedi di aziende l’investimento ammonta a 2,7 miliardi. La maggior parte delle operazioni si concentrerà nel biennio 2018-2019”, ha puntualizzato Starace ricordando che “Enel ha investito nel biennio 2014-2016 5,5 miliardi in tecnologie” e che “nel biennio 2017-2019 investiremo 6,7 miliardi”, con un innesto dunque in crescita rispetto al passato e al netto della partita Open Fiber, che marcia per conto proprio.
“Metà dell’Ebitda Enel – ha continuato l’Ad – deriva dal business delle reti e nel 2016 si è attestato a 15 miliardi. Investiamo circa il 47% delle nostre risorse proprio nel deployment delle reti in Italia e nel mondo dove procede il nostro piano di digitalizzazione”. Quest’anno l’azienda prevede di portare a termine il progetto avviato in Spagna; appena siglato un accordo con la compagnia energetica di san Pietroburgo per la digitalizzazione della rete cittadina. “Se l’esperimento si concluderà con successo l’idea è di estenderlo a tutta la Russia”, ha annunciato Starace. E ancora: accordi sono in corso con l’Arabia Saudita.
Ma in cosa consiste la “rivoluzione” Open Meter? A illustrare tutti i dettagli il deus ex machina dell’operazione, Livio Gallo, direttore della divisione Infrastrutture e reti global di Enel. “L’avventura della digitalizzazione è partita nel 2001 con un progetto pioneristico per la lettura da remoto dei consumi. Il contatore elettronico ha fatto poi da base alla realizzazione delle reti intelligenti e si è piazzato, stando ai risultati di uno studio Ue, al primo posto in quanto a rapporto costi/benefici”, ha detto Gallo. Il nuovo contatore è in grado di rilevare ogni 15 minuti il consumo energetico e di effettuare un profilo di consumo giornaliero. La fatturazione avviene dunque sulla base dei consumi reali ed è possibile effettuare bilancio locali di energia. Big data e analytics le tecnologie che consentiranno di sfruttare al meglio le informazioni prodotta dai sensori alla base di Open Meter. “Siamo di fronte alla possibilità di effettuare diagnostica evoluta grazie al monitoraggio capillare della rete. Il tutto facendo leva sulle informazioni registrate in cloud”.
IL NUOVO CONTATORE: ECCO TUTTI I DETTAGLI