Ricavi in rialzo e utili in calo, ma entrambi oltre le stime degli analisti. HP chiude il trimestre fiscale al 31 gennaio 2017 con un bilancio migliore di quello atteso del mercato, soprattutto grazie alla spinta del segmento personal computer. La compagnia di Palo Alto, figlia della scissione della vecchia HP in due entità separate (l’altra è Hpe, ndr), registra nei tre mesi in esame ricavi pari a 12,7 miliardi di dollari, in aumento del 4% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso e superiori agli 11,84 miliardi stimati dal consensus. Gli utili netti toccano quota 611 milioni, facendo segnare un ribasso del 3,2%, con l’indice del profitto per azione a quota 36 centesimi al netto di voci straordinarie. Vale a dire un centesimo in più di quanto stimato dagli analisti.
Gli utili si sono attestati “nella parte alta della forchetta delle nostre stime con un flusso di cassa forte”, commenta l’amministratore delegato Dion Weisler che si dice “fiducioso” rispetto alla capacità del gruppo di raggiungere i suoi target finanziari per l’esercizio 2017. Per il trimestre in corso, HP si aspetta di mettere a segno utili per azione pro forma di 37-40 centesimi, meglio del consenso per 38 centesimi ad azione.
A spingere la performance della compagnia di Palo Alto il core business dei PC, andato meglio dell’andamento generale del mercato. Le vendite dei suoi personal computer sono cresciute del 6,6% da un trimestre all’altro, mentre le vendite globali nello stesso periodo sono calate dell’1,5% (dati Data Corp). In lieve sofferenza il segmento delle stampanti business, che ha ceduto il 3% in termini di giro d’affari. La performance trimestrale non ha smosso più di tanto gli azionisti, con il titolo che viaggia attorno a un aumento percentuale da zero virgola.
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