LA VERTENZA

Almaviva Contact, firmato l’accordo per Napoli

Al Mise ultimo atto della procedura per far ripartire il call center parntenopeo. Welfare aziendale e gestione condivisa dell’attuazione dell’intesa i pilastri. C’è l’impegno a far recuperare ai lavoratori i trattamenti economici sospesi e a distruibuire i margini positivi realizzati. Impatto sulle buste paga del 5%

Pubblicato il 28 Feb 2017

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Superamento della crisi, tutela del perimetro occupazionale, rilancio dell’attività produttiva del sito di Napoli, con il primo obiettivo dell’equilibrio economico: queste le finalità dell’accordo firmato oggi tra Almaviva Contact, le Rsu e le OO.SS. territoriali alla presenza del Ministero dello Sviluppo Economico, del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, della Regione Campania e del Comune di Napoli.

Nella cornice dell’intesa, che apre una nuova fase per Napoli, vengono individuate un insieme di misure che vanno dagli ammortizzatori sociali al welfare aziendale, dalla verifica di qualità ed efficienza, supportata da continue iniziative di formazione, ai temporanei interventi sul trattamento economico.

Al centro degli impegni previsti dall’accordo, viene introdotta – una volta raggiunto l’equilibrio economico – una inedita modalità di recupero dei trattamenti economici sospesi in precedenza e successivamente di redistribuzione tra i lavoratori del sito dei margini positivi realizzati.

L’intesa istituisce un principio di responsabilità condivisa della gestione, attraverso la creazione di una Commissione Paritetica composta da rappresentanti dei lavoratori (Rsu), delle Organizzazioni sindacali territoriali e dell’azienda, con il compito di monitorare l’attuazione dell’accordo e l’andamento produttivo ed economico del sito. Alla Commissione paritetica spetterà inoltre la verifica di termini ed effetti delle misure in tema di efficienza produttiva e lo sviluppo del piano di welfare aziendale.

Gli interventi temporanei sul trattamento economico – declinati in una transitoria sospensione degli scatti di anzianità maturati e da maturare e in una modifica della base di calcolo del Tfr – avranno un impatto reale iniziale medio in busta paga di circa il 5%, sulla popolazione complessiva e del 3% per quanto riguarda i part time a 4 ore.

Per contenuti innovativi e bilanciamento delle soluzioni, anche in termini di tutela dei lavoratori, si tratta dell’accordo più avanzato tra quelli raggiunti per il settore negli ultimi 12 mesi.

Al fine di rilanciare competitività e produttività del sito di Napoli, condizione necessaria a raggiungere nel più breve tempo possibile l’obiettivo dell’equilibrio economico, assume significato fondamentale l’impegno della Regione Campania, parte integrante dell’intesa, ad attivare percorsi di formazione finalizzati a rafforzare le competenze professionali dei lavoratori del sito.

“Il sito di Napoli proseguirà le attività e sarà rilanciato, garantendo così un futuro ai suoi 845 lavoratori e lavoratrici – commenta la viceministro allo Sviluppo economico, Teresa Bellanova – Desidero sottolineare il rigore, il senso di responsabilità e la buona volontà che tutti, ciascuno per la sua parte, hanno messo affinché si potesse giungere all’accordo, arrivato dopo un serrato susseguirsi di incontri e confronti: in primis i lavoratori, che già con il loro coraggio e la loro espressione di voto nel referendum del 23 febbraio hanno consentito che il percorso, comunque non semplice, per giungere all’accordo fosse più chiaro e agevole. Il ministero, comunque, continuerà a seguire i passi successivi e a monitorare l’andamento dell’accordo, affinché ci sia la piena applicazione delle misure concordate”.

“La Regione garantisce – ricorda l’assessore al Lavoro della Campania, Sonia Palmeri – il finanziamento per la riqualificazione professionale, anche fuori dall’orario di lavoro. Senza questo intervento decisivo non si sarebbe sbloccato l’accordo che prevede, tra l’altro, il rilancio della sede di Napoli con l’impegno dell’azienda a trasferire nuove commesse per aumentare volumi e produttività”.

“La Giunta De Luca – ribadisce – ha dimostrato anche in questa occasione la vicinanza ai lavoratori e la concretezza delle misure messe in campo. Noi ci abbiamo creduto fin dal primo momento, e nonostante le enormi difficoltà, in circa 12 mesi di duro lavoro, abbiamo portato a casa il risultato del mantenimento dei livelli occupazionali”. Un’occasione per l’assessore Palmeri per soffermarsi anche sulla vicenda del sito di Roma di Almaviva, oggetto di polemiche in queste settimane, visto, che a differenza del sito di Napoli, non si è trovato un accordo tra le parti e il risultato è stato il licenziamento di 1.666 lavoratori. “Roma – ricorda ancora Palmeri – dimostra quanto il risultato per Napoli, non fosse per nulla scontato. Ora si volta pagina. C’è da riconoscere un indiscutibile lavoro in sinergia, tra il Governo con il viceministro Teresa Bellanova, che con competenza, professionalità e viva passione ha anche lavorato al miglioramento della normativa generale materia di call center, nonché con le OO. SS. e le RSU che con coraggio e responsabilità hanno raccontato la sfida dell’efficienza, puntando sul futuro”.

Per Massimo Taglialatela, segretario della Uilcom Campania, si tratta di “un accordo molto sofferto”. “Una scommessa – precisa il sindacalista – nella quale i soggetti in campo dovranno fare la loro parte. L’azienda soprattutto dovrà confermare tutto il suo impegno per la sede di Napoli”.

“Ci aspettiamo che a brevissimo termine siano portate altre commesse sulla sede partenopea dopo quella romana dell’ Enasarco – dice Taglialatela -Bisogna investire sui lavoratori, garantendo formazione qualificata che consenta di affrontare le sfide future. Insieme con azienda e istituzioni dobbiamo vincerla questa scommessa. Napoli deve diventare un eccellenza nel settore”.

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