Le imprese che hanno in programma investimenti sulle tecnologie digitali o sui sistemi di tracciamento e pesature dei rifiuti possono presentare le domande per accedere al contributo, maggiorato del 30% rispetto agli investimenti ordinari, della Sabatini-ter, nell’ambito del piano del Governo per l’industria 4.0.
Per accedere al finanziamento, finalizzato all’acquisto di beni strumentali d’impresa, le aziende dovranno usare il nuovo modulo di domanda, la cosiddetta “release 4.0”, che potranno scaricare dal sito Internet del ministero dello Sviluppo economico: le domande presentate da oggi in poi con il vecchio modulo saranno considerate irricevibili. Nella domanda i richiedenti saranno chiamati a specificare la ripartizione tra investimenti cosiddetti ordinari e investimenti in tecnologie digitali.
Le istruzioni per le imprese, gli schemi di domanda e di dichiarazione da trasmettere per poter beneficiare delle agevolazioni sono consultabili in un’apposita pagina del sito dello Ministero dello sviluppo economico.
A chiarire le modalità di presentazione delle domande è stata la circolare Mise n.14036 del 15 febbraio 2017, con il successivo decreto ministeriale numero 811 del 16 febbraio.
L’obiettivo del provvedimento è di incentivare la manifattura digitale e incrementare l’innovazione e l’efficienza del sistema imprenditoriale, anche tramite l’innovazione di processo e di prodotto. A destinare il 20% delle nuove risorse rese disponibili dalla legge di bilancio 2017 al sostegno degli investimenti in tecnologie digitali e sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti è la legge 232/2016, con la legge di bilancio che su queste spese ha riconosciuto un surplus di contributo del 30% rispetto a quello ordinario.
Tra le novità che la legge di bilancio 2017 ha apportato alla Sabatini Ter c’è la proroga dei contributi fino al 31 dicembre 2018per la concessione dei finanziamenti di banche e intermediari finanziari, un rifinanziamento della misura per un ammontare complessivo di 560 milioni di euro. Il provvedimento inoltre prevede una riserva, per il 20% del totale del nuovo stanziamento, da utilizzare per concedere finanziamenti a micro, piccole e medie imprese per l’acquisto investimenti in tecnologie digitali, e infine la maggiorazione, per gli investimenti che rientrano in quelli previsti dal piano Industira 4.0, del contributo del 30% rispetto a 2,75% fissato dal decreto interministeriale del 25 gennaio 2016 per investimenti ordinari.
“L’Italia oggi può contare su un piano di governo che è il primo piano di politica industriale da vent’anni a questa parte – commenta Marco Gay, presidente dei giovani imprenditori di Confindustria – Questo fa la differenza perché vuol dire che l’industria, l’innovazione e la competitività sono al centro e ci sono gli strumenti: incentivi che si appoggiano sugli investimenti, una cosa che responsabilizza tantissimo noi imprenditori: una grande Sabatini dell’innovazione”.