LA CRIPTOVALUTA

Bitcoin da record, per la prima volta supera l’oro: vale 1.268 dollari

Il valore della criptovaluta supera i 1.233 necessari a comprare un’oncia d’oro. Sprint dall’aumento della domanda in Cina

Pubblicato il 03 Mar 2017

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Il Bitcoin, la criptovaluta che dal 2009 viene scambiata online e che non ha una banca centrale alle spalle, sui mercati internazionali vale più di un’oncia di oro. Ieri è stato scambiato a 1.268 dollari, contro i 1.233 dollari necessari per aquistare un’oncia di metallo giallo. Il Bitcoin è una forma di pagamento online, anonima, diffusa soprattuto in Cina, attraverso piattaforme specializzate. Tra quelle più note ci sono Btcc, la più grande della Cina, con sede a Shanghai e Huobi e OkCoin, che hanno la sede principale a Pechino.

La recente ascesa del valore del Bitcoin è legata all’aumento della domanda in Cina, dove gli investitori li comprano per eludere i nuovi limiti ai movimenti di capitali all’estero. La banca centrale cinese, preoccupata della forte volatilità del Bitcoin, ha recentemente lanciato un’indagine sulle piattaforme cinesi di trading, ma questo ha solo temporaneamente fatto scendere il valore del Bitcoin.

I pagamenti in Bitcoin, come tuti i pagamenti digitalizzati, avvengono spesso su soluzioni basate sul blockchain, una tecnologia che consente il passaggio di informazioni da un punto ad un altro di una rete di computer, in massima trasparenza e sicurezza. Molti considerano il blockchain il futuro delle transazioni finanziarie dei singoli, ma anche dei grandi istituti finanziari, insieme alla firma elettronica, alle soluzioni per difendersi da attacchi informatici e alle nuove tecnologie di contabilità.

Fino alla scorsa settimana, il massimo storico della moneta digitale era rimasto invariato da novembre 2013, quando era salito a 1.165,89 dollari. Lo scorso 23 febbraio il bitcoin ha superato questo livello, raggiungendo un massimo storico di 1.186,33 dollari. Da quel giorno, la quotazione ha continuato a segnare una serie di nuovi massimi, tra cui 1.206,60 dollari il 24 febbraio, 1.210,16 dollari il 28 febbraio e i nuovi massimi storici di 1.268 dollari.

Il bitcoin è stato protagonista di un trend positivo costante negli ultimi tempi, e i dati suggeriscono che gli operatori rimangono principalmente rialzisti nel lungo termine. Circa il 90% del mercato è stato long nell’ultima settimana, secondo le informazioni fornite dalla piattaforma di criptovaluta Whaleclub.

Il trend al rialzo è spinto in parte dalle aspettative sulla decisione incombente della Securities and Exchange Commission americana per l’approvazione del primo ETF sui bitcoin. La Sec ha tempo fino all’11 marzo per annunciare il verdetto.

Secondo Saxo Bank nel corso del 2017 la criptovaluta potrebbe arrivare a calere 2.000 dollari. La previsione di Saxo Bank e si basa principalmente su Trump e sulle conseguenze che ci saranno con la sua amministrazione. Più volte il presidente Usa ha detto di voler introdurre nuovi stimoli economici, con particolare riferimento alla riforma fiscale e all’aumento della spesa pubblica. Saxo Bank evidenzia come un approccio di questo tipo porterebbe ad un incremento del debito nazionale statunitense, già ingente, oltre che ad un aumento del deficit degli Usa.

Le conseguenze si concretizzerebbero in una crescita dell’economia e in un deciso aumento del livello dei prezzi, dinamica che costringerà la Fed ad accelerare la sua politica di rialzo dei tassi di interesse per tenere sotto controllo l’inflazione. Una politica di rialzo dei tassi sostenuta nel tempo aumenterà l’attrattiva del dollaro Usa, il cui valore crescerebbe senza sosta durante tutto il corso del 2017. E questo porterebbe ad un effetto domino nei mercati emergenti che cercheranno delle forme alternative di pagamento e di investimento per uscire dal vortice determinato dalla coppia Fed-Trump. E il botcoin potrebbe essere utile.

Inoltre il bitcoin si presentano come la valuta priva di autorità superiori e indipendente da qualsiasi governo o banca centrale, motivo per il quale nazioni come la Cina e la Russia potrebbero considerarlo nel corso come un’alternativa sempre più credibile al dollaro Usa e ai metodi di pagamento tradizionali, scenario che con facilità potrebbe raddoppiare se non triplicare il valore della criptovaluta.

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