La riserva è sciolta. La Commissione Infratel ha fatto le verifiche del caso e ha deciso di dare l’ok, in via definitiva, all’offerta di Open Fiber per il primo bando di gara da 1,4 miliardi per la realizzazione della rete in fibra ottica in Abruzzo e Molise (lotto 1), Emilia Romagna (lotto 2), Lombardia (lotto 3), Toscana (lotto 4) e Veneto (lotto 5) – Open Fiber è risultata prima in tutti e cinque i lotti. La seduta pubblica di gara – convocata oggi alle 16 presso la sede di Infratel – per comunicare ai partecipanti l’esito sulle attività di
verifica non ha dunque riservato sorprese. La palla passa ora al cda della società del Mise, che dovrà formalmente aggiudicare la gara – il presidente della Commissione trasmetterà gli esiti del lavoro e la relativa proposta di aggiudicazione al Consiglio.
Per ricapitolare, l’azienda capitanata da Tommaso Pompei ha ottenuto un punteggio elevato al punto da distanziare fortemente i concorrenti – sia sul fronte dell’offerta economica sia di quella tecnica. In entrambe le sezioni il punteggio ottenuto ha infatti toccato i quattro quinti del massimo previsto (30 punti per la parte economica, 70 punti per quella tecnica). In questi casi è previsto che scatti in automatico la procedura di verifica della sostenibilità dell’offerta, che per l’appunto ha visto impegnata la Commissione negli ultimi 15 giorni.
Open Fiber nel frattempo si candidata per il secondo bando, quello da 1,2 miliardi, per la realizzazione delle reti ultrabroadband nelle aree bianche di 10 Regioni (Piemonte, Valle D’Aosta, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Marche, Lazio, Campania, Basilicata, Sicilia) più la Provincia di Trento, per un totale di 3.710 comuni. La società capitanata da Tommaso Pompei di fatto ballerà da sola: Telecom Italia ha deciso di non partecipare alla gara e dai giochi si è sfilata anche Fastweb. In particolare Telecom porterà avanti un maxi piano di investimenti per raggiungere di qui al 2019 il 95% della popolazione con la copertura in fibra. Il business plan Tim 2017-2019 prevede investimenti nell’ultrabroadband per 5 miliardi, inclusi quelli sulla rete mobile. In due anni si punta a 50 città con connessione fino a 1Gbit.