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E-fattura, ok dei commercialisti “ma sia certificata”

Il vicepresidente del Consiglio nazionale, Davide di Russo: “Servono provider in grado di verificare la corrispondenza tra i dati trasmessi all’Agenzia delle Entrate e quelli della documentazione”

Pubblicato il 08 Mar 2017

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Il Consiglio nazionale dei commercialisti apre alla fatturazione elettronica tra privati (B2B), specificando che per il suo successo ”servono certificatori in grado di controllarne il meccanismo”. In un’audizione svoltasi oggi presso la Commissione parlamentare per la semplificazione, presieduta da Bruno Tabacci, il vicepresidente della categoria, Davide Di Russo (accompagnato dai Consiglieri delegati alla fiscalità, Gilberto Gelosa e Maurizio Postal), ha affermato che ”Il Consiglio nazionale è consapevole che la diffusione della fatturazione elettronica anche nel B2B servirebbe a semplificare il nostro Sistema Paese e a renderlo maggiormente competitivo rispetto ai nostri principali competitors internazionali”.

Ma, secondo il Consiglio nazionale, ”per raggiungere importanti e duraturi risultati in termini di semplificazione, di maggiore celerità dei controlli e di riduzione dei costi per l’Amministrazione finanziaria, alla fatturazione elettronica dovrebbe accompagnarsi un meccanismo di verifica della corrispondenza tra i dati contenuti nel flusso telematico trasmesso all’Agenzia delle Entrate e la documentazione di base a supporto dell’operazione, nonchè della loro successiva corretta contabilizzazione”. ”Tale verifica – è la proposta dei commercialisti – potrebbe essere affidata a ”certificatori” dotati di specifiche competenze nel settore fiscale e nella tenuta della contabilità, nonché di particolari conoscenze dei processi aziendali, che garantiscano il corretto e completo esperimento dei controlli”.

Un ruolo ”fondamentale – ha affermato Di Russo – che appartiene sicuramente ai tratti distintivi della figura professionale del Commercialista, dotata di peculiarità che non trovano omologhi nel panorama degli altri intermediari attivi in questo settore”.

”I Commercialisti – ha dichiarato Di Russo -, come già in passato, sono pronti a mettere al servizio dell’Amministrazione finanziaria e di tutta la Pubblica Amministrazione le loro competenze. Anche grazie al nostro impegno, con l’introduzione del fisco telematico, l’Italia, secondo l’Ocse, ha ridotto la spesa aggregata per le funzioni fiscali del 50,3% tra il 2007 e il 2011. E’ giunto però il momento – ha sostenuto Di Russo – che le nostre competenze trovino finalmente il loro giusto riconoscimento e la loro adeguata valorizzazione, il che comporterebbe sicuri riflessi positivi anche sulla tax compliance”.

Per Di Russo, infine, ”se opportunamente incentivato, il ruolo di ”certificatori” potrebbe tornare utile oltre che all’Amministrazione finanziaria ed al sistema fiscale, anche al sistema bancario, nel cui ambito si potrebbero creare meccanismi preferenziali di accesso al credito per i soggetti che si avvalgano di sistemi contabili e di flussi informativi certificati”.

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