E’ destinata a risolversi in tribunale la querelle che vede contrapposte l’amministrazione cittadina di New York e l’operatore telefonica Verizon. Al centro della contesa c’è il fatto che, secondo il primo cittadino della grande mela, Bill De Blasio, la telco non avrebbe rispettato gli accordi stipulati nel 2008, e avrebbe lasciato fuori dal servizio della fibra ottica un milione di case in città. Per chiedere conto di questo disservizio il sindaco ha presentato denuncia alla corte suprema di New York a Manhattan, sostenendo che, secondo l’intesa stipulata nel 2008, entro il 2014 tutte le abitazioni della città avrebbero dovuto essere raggiunte dal servizio Fios della compagnia, che eroga internet, telefono e tv via fibra.
Stando all’accusa, il servizio coprirebbe 2,2 milioni di famiglie, a fronte dei 3,1 milioni circa presenti a New York, lasciando fuori quasi un milione di case. Negli ultimi due anni la città avrebbe cercato invano di spingere la società a ultimare la copertura. “Verizon deve affrontare le conseguenze di aver tradito la fiducia di 8,5 milioni di newyorchesi – dice De Blasio al New York Times – Nessuna azienda, non importa quanto grande e potente sia, può rompere una promessa con i newyorchesi e farla franca”.
Dal canto suo Verizon rimanda le accuse al mittente, sostenendo che l’amministrazione De Blasio voglia “tentare in malafede di riscrivere i termini di un accordo stretto con l’amministrazione precedente”. L’accordo, secondo la telco, sarebbe stato rispettato in pieno, dal momento che avrebbe previsto di portare la fibra in tutte le zone residenziali della città, non di collegare ogni singola abitazione.