CYBERSECURITY

Microsoft forza l’adozione di Windows 10: meno aggiornamenti per i vecchi OS

I sistemi operativi 7 e 8.1 installati su pc che montano processori di ultima generazione non riceveranno più aggiornamenti di sicurezza. Per essere protetti sarà obbligatorio l’upgrade

Pubblicato il 20 Mar 2017

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Microsoft forza la mano per spingere l’adozione di Windows 10. I sistemi operativi precedenti, ossia le versioni 7 e 8.1, non potranno infatti più ricevere aggiornati su alcuni computer che montano i processori di ultima generazione. La novità, spiega il colosso di Redmond, riguarda i pc più recenti che sono sul mercato con i sistemi operativi Windows 7 e 8.1 e che sono in grado di supportare Windows 10, che Microsoft punta così a fare crescere.

Chi proverà ad aggiornare le due vecchie versioni si imbatterà in un messaggio chiaro: “Il tuo pc usa un processore che non è supportato con questa versione di Windows”. L’impossibilità di aggiornare la sicurezza del sistema non dovrebbe riguardare i computer più vecchi, che ancora per qualche anno potranno ricevere gli aggiornamenti. Per tutti, spiega senza mezzi termini l’azienda di Redmond, la soluzione è “aggiornare i computer a Windows 10”.

Ad essere interessati sono i personal computer che montano processori Intel e Amd di settima generazione, chiamati rispettivamente Kabi Lake e Bristol Ridge, si legge in una pagina di supporto sul sito di Microsoft. A questi si aggiungono i chip Qualcomm 8996. Chi ha vita breve è invece il sistema operativo ancora più attempato, Windows Vista: Microsoft gli staccherà la spina, interrompendo il supporto, il prossimo 11 aprile.

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