L'INTERVENTO

Ansip: “Digital single market, via obbligata per la crescita dell’Europa”

Il commissario Ue al Cebit di Hannover: “Favorire lo scaleup delle aziende e l’attrattiva per i venture capital. Avanti tutta sul 5G. I flussi di dati rispettino la privacy”

Pubblicato il 20 Mar 2017

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“Non siamo ancora arrivati al digital single market europeo, ma la strategia lanciata nel 2015 sta dando risultati importanti. Come esempi possiamo citare l’abolizione del roaming, che entrerà in vigore da giugno, o il tema della portabilità dei contenuti, su cui il percorso è stato avviato e potrebbe concludersi nell’arco di nove mesi: entro la fine dell’anno i cittadini europei potranno fruire della portabilità dei contenuti quando si troveranno a soggiornare in uno stato dell’Ue diverso dal proprio, grazie all’abolizione del geoblocking ingiustificato”. Lo ha detto il vicepresidente dell’Unione europea e commissario al Digitale Andrus Ansip, intervenendo nel pomeriggio al panel di conferenze in corso al Sakura Stage del Cebit 2017, ad Hannover.

Durante il suo intervento Ansip ha passato in rassegna i principali temi aperti in tema di Digital single market: “Quando parliamo di mercato comune – prosegue – non possiamo escludere da questo concetto il digitale: è necessario rompere alcune barriere: è il nostro obiettivo, un modo per rendere l’unione europea più forte e competitiva sui mercati internazionali. Il digital business è globale, e in Europa per le nuove aziende è complicato fare scale up, perché il nostro mercato è troppo frammentato, e le aziende sono spesso costrette ad andare negli Usa per trovare condizioni più favorevoli alla loro crescita. Con il mercato unico digitale anche i venture capital saranno più attratti dall’Europa, perché non si troveranno più a interagire in un contesto complicato”.

Focus sulla privacy come elemento pilastro dell’economia europea: “Serve che nella global data economy i flussi di dati rispettino le regole della privacy europea” ha detto.

Ansip ha dedicato un passaggio del suo intervento per ribadire la sua contrarietà all’ipotesi di istituire una tassa sui robot: “Non si può fermare il progresso, che andrà avanti comunque con o senza di noi – ha sottolineato – Io credo nel progresso, e nel fatto che crei più lavoro di quanto ne distrugga. Per questo tassare i robot non sarebbe una buona idea: trovo più ragionevole tassare le cattive abitudini o i comportamenti sbagliati, come il fumo o chi danneggia l’ambiente. Il treno del progresso è partito, e la cosa migliore è essere su quel treno, non guardarlo passare”.

Quanto al 5G, la prospettiva tracciata dall’Ue è quello di implementare il nuovo standard per le comunicazioni mobili dal 2020. “Alcune tra le principali urbane in ogni paese dell’unione metteranno il servizio a disposizione dei cittadini dal 2020, mentre una diffusione più capillare potrà andare a regime nel 2025”, afferma Ansip, che tra gli esempi virtuosi cita la sperimentazione annunciata in Italia da Tim per la città di Torino.

Nessuna preoccupazione, al momento, che l’Europa possa rimanere indietro rispetto ad altre aree all’avanguardia, come la Corea, che ha annunciato di voler implementare lo standard in occasione dei giochi olimpici invernali del 2018: “Questo progresso è un tema molto sentito in Europa – afferma – e per la sua riuscita sarà fondamentale la riallocazione della porzione di spettro dei 700 MHz: la parte alta dovrà essere destinata al 5G, mentre la sub-700Mhz sarà destinata al digitale terrestre. La durata minima delle licenze, a mio avviso – puntualizza il commissario Ue – dovrà essere di 25 anni, perché non si può chiedere agli operatori di fare investimenti ingenti per licenze della durata di 5 anni. E’ chiaro che per ottenere i migliori risultati sarà necessario collaborare, e noi ci occupiamo di coordinare queste attività e di trovare soluzioni il più possibile condivise. Ovviamente ci troviamo di fronte a esigenze e a motivazioni differenti a seconda dei Paesi, ognuno, anche tra le aziende, ha le sue ragioni. Non si tratta di identificare i nemici del digital single market, ma di trovare soluzioni che portino benefici a tutti, a partire dai consumatori”.

Un ragionamento in cui irrompe, tra le altre questioni, il caso Brexit: “Anche sull’abolizione del roaming, come per la portabilità dei contenuti, il futuro dipenderà dalle negoziazioni che saranno portate avanti con il Regno Unito – conclude Ansip – Ma è fuori di dubbio che queste innovazioni potrebbero portare benefici anche ai cittadini britannici”.

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