Il Tar del Lazio deciderà direttamente nel merito, il prossimo 13
dicembre, sul ricorso con cui Telecom Italia ha impugnato la
delibera dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni che
le ha ingiunto di pagare 25 milioni di euro per il mancato
versamento del contributo annuale a copertura del fabbisogno della
stessa Autorità per gli anni 2006-2010. nel frattempo,
l'Autorità per le Tlc, tramite l'Avvocatura dello Stato,
si è impegnata a non dare esecuzione all'ingiunzione di
pagamento fino alla definizione del giudizio davanti al tribunale
amministrativo.
E' l'esito della Camera di consiglio che si è tenuta oggi
davanti alla Seconda sezione del Tar, presieduta da Luigi Tosti,
per discutere la conferma della sospensione della delibera
dell'Agcom in programma oggi.
La delibera dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni
era stata sospesa in via d'urgenza, su richiesta di Telecom, lo
scorso 29 aprile. Nel ricorso, Telecom Italia, chiede
l'annullamento del provvedimento adottato dall'Autorità lo
scorso 28 febbraio.
Con delibere analoghe, a dicembre del 2010, l'Autorità per le
Tlc aveva chiesto anche a Vodafone – che ha, come apprende
Radiocor, impugnato la richiesta dei contributi arretrati al Tar –
e a Sky Italia di versare i mancati contributi, rispettivamente per
14 milioni e per 6 milioni. Alla base dei provvedimenti in
questione c'è la Finanziaria del 2006 che imponeva agli
operatori di comunicazione, per quell'anno, di versare
contributi nella misura dell'1,5 per mille dei ricavi
risultanti dall'ultimo bilancio approvato prima
dell'entrata in vigore della legge.
Per gli anni successivi era stata la stessa Agcom, a decidere con
delibera, la misura della contribuzione, entro il limite massimo
del 2 per mille dei ricavi. Nel ricorso al Tar, Telecom contesta i
criteri utilizzati per la formazione della base imponibile su cui
calcolare il contributo.
Secondo la società, l'Autorità presieduta da Corrado
Calabrò, chiede di includere nei ricavi delle voci la cui
esclusione non era mai stata contestata negli anni precedenti. In
secondo luogo, Telecom ricorda che per legge i contributi vanno
destinati esclusivamente a fare fronte alle spese funzionali
all'attività dell'Autorità, che l'Agcom ha sempre
chiuso in pareggio il bilancio e che non le è consentito
conseguire utili di esercizio. Per tale ragione Telecom chiede di
instaurare un meccanismo di compensazione tra contributi già dati
e futuri, ovvero di ridurre retroattivamente le aliquote su cui
viene calcolato il contributo.