Gli Usa rimuovono Zte dalla lista nera del commercio. La decisione del Dipartimento del Commercio dopo che il colosso cinese ha ammesso di aver violato l’embargo commerciale contro l’Iran e accettato di pagare 900 milioni di sanzioni. Gli Stati Uniti avevano accusato Zte di aver venduto illegalmente attrezzature e software di provenienza Usa all’Iran, dal 2010 al 2016. Durante questo periodo Zte si sarebbe attivata per acquistare componenti statunitensi per il valore di 32 milioni di dollari, e spedirli in Iran tramite terze parti, o in ogni caso in modalità occulte. Motivo per cui il Dipartimento del Commercio aveva impedito ai fornitori locali di vendere a Zte attrezzature made in Usa e, dunque, “congelando” di fatto la supply chain.
“Oggi, Zte volta pagina su un capitolo impegnativo del suo passato e guarda con ottimismo al futuro – commenta il ceo di Zte, Zhao Xianming- Ammettendo gli errori che sono stati compiuti ed accettando la relativa responsabilità, e concentrandoci sulla possibilità di portare un cambiamento positivo in azienda, puntiamo a una Zte conforme, sana e meritevole di fiducia. Sulla base di questo accordo, assieme alle recenti iniziative intraprese per ottimizzare le operazioni e rafforzare la leadership innovativa di Zte in tema 5G, prevediamo per i prossimi anni una crescita e un’espansione continua del business, nel segno della collaborazione con i nostri partner negli Stati Uniti e in tutto il mondo”.
L’8 marzo Zte ha patteggiato con gli Usa la questione dei controlli e delle sanzioni sull’export: L’azienda cinese ha riconosciuto la sua errata condotta, assumendone la responsabilità e confermando l’impegno a portare un cambiamento positivo in azienda, istituendo nuove procedure incentrate sulla compliance ed effettuando cambi significativi a livello di personale. L’accordo con l’Ofac (Office of Foreign Assets Control) ha effetto immediato, quello con il Dipartimento di Giustizia è in attesa dell’approvazione del Tribunale Distrettuale per il Distretto Settentrionale del Texas. L’approvazione del Dipartimento di Giustizia è prerequisito necessario perché la Banca dei regolamenti internazionali emetta l’ordine di conciliazione.
Nel dettaglio Zte ha pattuito una sanzione penale e civile pari a 892.360.064 di dollari, e una penale aggiuntiva di 300.000.000 destinata alla Banca dei regolamenti internazionali, che sarà sospesa per un periodo di sette anni, a condizione che l’azienda rispetti i termini dell’accordo.