“Mi aspetto che tutti gli operatori siano disposti a mettere l’ambizione alla propria crescita all’interno dell’interesse nazionale. Anche perché dietro l’interesse del Paese c’è un accordo con l’Europa”: lo ha detto il sottosegretario allo Sviluppo con delega alle Comunicazioni Antonello Giacomelli, al convegno Agcom sul futuro del 5G. Giacomelli risponde così alla mossa di Tim che ha chiesto formalmente l’intervento della Commissione Ue sull’ipotesi di violazione da parte dell’Italia delle norme sugli aiuti di Stato nell’ambito del piano per le reti in fibra nelle aree bianche del paese (C e D), ossia delle gare Infratel. “Ricordo che il piano nazionale della banda ultra larga, sia nelle modalità di attuazione sia nella tempistica e nell’individuazione delle aree, è sempre stato segnato da una forte collaborazione e condivisione con la Commissione europea” ha detto ancora Giacomelli. In questo senso, anche guardando al futuro delle reti serve “un patto aziende-istituzioni”.
Quanto all’accelerazione italiana sul 5G si tratta ora di recuperare per l’Italia un ruolo “da protagonista” nello sviluppo di una tecnologia che promette di garantire un salto nei servizi servizi alla persona, oltre alla fruibilità del patrimonio culturale, “privilegiando lo sviluppo delle innovazioni alle esigenze di budget” del Paese. Per il governo si tratta di un percorso decisivo, da affrontare con le authority, in primis “con Agcom”.
Sul fronte frequenze il sottosegretario precisa come finalmente l’Italia abbia recuperato anni di ritardo nella loro gestione “stiamo ragionando su come anticipare la certezza sull’assegnazione”.