L’acceleratore milanese TH2 riapre le porte del suo laboratorio per mettere in mostra l’innovazione digitale. Il digiLab, situato nel District Design di Lambrate, sarà per 3 giorni, dal 4 al 6 aprile, la casa di quattro startup molto promettenti del panorama italiano: Armotia, Mashcream, Adpm Drones e Woopfood. Un’occasione di incontro fra il pubblico e i neo imprenditori che aggiunge un tassello al lavoro quotidiano di TH2, che lavora in partnership con le aziende accelerate supportandole non solamente con investimenti, ma anche attraverso l’esperienza dei propri soci e advisor e il network di relazioni con il mondo industriale e le università.
“È il terzo anno che apriamo le porte del nostro spazio durante la settimana del Design, ed ogni anno il numero di visitatori che accogliamo ci spinge a proseguire ed aumentare il numero delle startup presentate – commenta Aldo Curinga, co-fondatore e presidente di TH2 -. L’interesse dei visitatori, in particolare dei giovani, è attirato non solo dalle innovazioni proposte, ma anche dalla curiosità verso le startup ed i loro fondatori che sono visti come esempi di nuova imprenditorialità e dal fatto che possono parlare e confrontarsi con loro”.
Le realtà che quest’anno saranno presente nel polo di Lambrate, continua Curinga, “rientrano nella ricerca che combina innovazione di prodotto, di manifattura e di design. Sono startup dove il fisico si incontra con il digitale, dove design funzionale e aspetto estetico si fondono”. Le quattro imprese innovative in mostra si occupano di diversi segmenti di business. Ad esempio Mashcream trasforma la produzione di gelato artigianale in showcooking, Armotia mixa innovazione e design di una moto elettrica a due ruote motrici con la possibilità da parte del cliente di personalizzare la carena con stampa in 3D. Ci sono poi i droni professionali ad ala fissa di Adpm e il supporto alla produzione agro-alimentare di qualità e di nicchia firmata Woopfood.
“Credo che il successo che vediamo nel far incontrare le startup con il pubblico ci porterà a pensare ad uno spazio milanese dedicato a questo. C’è molto interesse da parte del pubblico nel vedere e toccare con mano cosa vuol dire innovazione per le startup che offrono soluzioni che non siano app o piattaforme web – conclude Curinga –. È ora che la conoscenza di queste realtà esca dallo stretto giro degli addetti ai lavori, anche per l’emulazione che può creare presso i giovani in settori dove, tra le altre cose, l’Italia è credibile ed è spesso leader internazionale di mercato o tecnologia”.