Cisco Systems licenzierà migliaia di dipendenti nei prossimi mesi,
in quello che potrebbe essere il maggiore taglio al personale nella
storia del gigante informatico. Un mossa che andrebbe incontro agli
obiettivi del Ceo John Chambers, che punta ad abbattere i costi di
1 miliardo di dollari.
Secondo gli analisti il maggiore produttore mondiale di apparati di
networking licenzierà fino a 4.000 dipendenti, circa il 4% dei
73.000 lavoratori a tempo indeterminato al momento sul libro paga
della società. L'ultima volta che Cisco aveva raggiunto il
record di licenziamenti con il taglio di 2.000 unità al personale,
nel 2002, coincideva con lo scoppio della bolla di internet, e
aveva messo la parola fine alle spese incondizionate in
apparecchiature tecnologiche.
Oggi però, la società non può dare la colpa a condizioni di
mercato avverse per giustificare un taglio così elevato al
personale. Lo scorso mese, lo stesso Chambers aveva fatto mea culpa
per alcuni errori di gestione, affermando che era arrivato il
momento di concentrarsi sugli affari e essere più disciplinati
sull'espansione della società in nuove aree. Il ceo, a capo
dell'azienda da 16 dei suoi 26 anni di storia, ha detto di
voler tirare fuori la società dai business in cui Cisco non gioca
un ruolo chiave. Prevedibilmente i licenziamenti riguarderanno
proprio queste aree dell'azienda.
Ieri la società ha reso noti i risultati del terzo trimestre nel
quale ha registrato un fatturato pari a 10,9 miliardi di dollari
mentre l’utile netto su base Gaap è stato pari a 1,8 miliardi di
dollari o 0,33 dollari per azione e quello su base non-Gaap pari a
2,3 miliardi di dollari o 0,42 dollari per azione.
Il fatturato netto nei primi nove mesi dell’anno fiscale 2011 è
stato di 32 miliardi di dollari, contro il 29,2 milardi di dollari
registrati nello stesso periodo dell’anno fiscale 2010. L’utile
netto dei primi nove mesi dell’anno fiscale 2011, su base Gaap,
è stato di 5,3 miliardi di dollari – o 0,94 dollari per azione,
contro i 5,8 miliardi di dollari o 0,99 dollari per azione
registrati nei primi nove mesi dell’anno fiscale 2010.